Passa ai contenuti principali

Le branchie stampate in 3D per respirare sott'acqua

Si chiama AMPHIBIO l'equipaggiamento ideato da un designer giapponese per consentire di respirare sott'acqua proprio come fanno i pesci. Per ora è un progetto di design, ma in un futuro distopico di mondi allagati, ci permetterebbe di sopravvivere.

rendering-branchie-web
Un rendering di AMPHIBIO, così come è stato immaginato dal designer Jun Kamei.

Avete mai desiderato, nel corso di un'immersione estiva, di avere un super potere che permetta di respirare sott'acqua? In un futuro climatico a tinte fosche in cui l'innalzamento del livello dei mari toccherà da vicino buona parte della popolazione mondiale, saper sopravvivere in habitat meno asciutti potrebbe diventare una necessità.

Forse con questo scenario nella mente, Jun Kamei - designer e scienziato dei materiali del Royal College of Art - ha ideato AMPHIBIO, un equipaggiamento per immersioni che trasforma l'uomo in una creatura acquatica dotata di branchie. Indossabile come una sciarpa, più leggero di un classico equipaggiamento da sub, AMPHIBIO è formato da uno speciale materiale poroso e idrofobico, che supporta la respirazione subacquea attingendo ossigeno dall'acqua circostante e dissipando all'esterno l'anidride carbonica accumulata nel sistema.

Il prototipo funzionante durante i test in laboratorio.

BIOMIMETICA. La tecnologia si ispira alla capacità di alcuni insetti acquatici di formare attorno a sé una sottile bolla d'aria intrappolata da uno strato di peli idrofobici, e consente di usare questa sorta di maschera da sub come camera per respirare. Il materiale progettato in collaborazione con il RCA-IIS Tokyo Design Lab, sarà stampabile in 3D e disponibile in varie configurazioni: per permettere a un uomo adulto di respirare sott'acqua, servirebbero branchie extralarge, con una superficie di scambio ossigeno-CO2 di 32 metri quadrati.

Per ora gli esperimenti in laboratorio di un prototipo non indossabile sembrano funzionare: le branchie traggono piccole quantità progressive di ossigeno dall'acqua e riescono a dissipare la CO2 immessa artificialmente al loro interno.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di