Passa ai contenuti principali

Si può vivere con uno sconosciuto in casa senza saperlo?

Quando trovi un estraneo in casa. 5 storie che sembrano prese da un thriller e invece...

shutterstock_1169495227
Vivere con uno sconosciuto in casa e scoprirlo... dopo mesi. Eppure può succedere.
Cinque storie prese direttamente dalla cronaca, accomunate da un tema: vivere con uno sconosciuto in casa. E non accorgersene. Sembra, anzi è, la trama di decine di film horror col cattivo che puntualmente si manifesta al momento clou, seminando il terrore. Eppure, come spesso accade, la realtà a volte supera la fantasia. Varie sono infatti le cronache che vedono protagonisti ospiti indesiderati in casa. La maggior parte di questi intrusi vive in soffitte o scantinati. Ma possono anche occupare un armadio per un po'. E, il bello (o il brutto) è che alcuni di loro, spesso innocui homeless, possono vivere nelle case delle loro vittime anche più di un anno, prima di essere scoperti. Ecco i casi più curiosi.

TATSUKO NELL’ARMADIOUna donna, identificata come Tatsuko Horikawa, 58 anni, nel 2008 è stata trovata dalla polizia in casa di un uomo, che credeva di vivere da solo, a Fukuoka, in Giappone. A insospettire il padrone di casa fino a spingerlo a installare una telecamera di sicurezza, era stata la continua sparizione di cibo dal frigorifero: figurarsi lo stupore, quando si è accorto che, in sua assenza, una donna si aggirava per casa. Credendo di aver individuato un ladro, l'uomo ha contattato la polizia. Ma non è stato facile trovarlo: l’ospite si nascondeva nella parte superiore di un armadio a muro progettato per riporre i letti e i materassi.

Dietro la porta scorrevole, aveva steso un sottile futon (il materassino arrotolabile tipico della cultura giapponese) e c'era abbastanza spazio per sdraiarsi. Interrogata, Horikawa ha spiegato alla polizia che non aveva un posto dove vivere e che aveva preso... la residenza nell'armadio, in una stanza che l'uomo usava di rado, circa un anno prima, quando il proprietario era uscito e non aveva chiuso a chiave la porta. A parte il cibo e un riparo non aveva sottratto nulla al suo gentile (ma inconsapevole) ospite...

L’EX… IN SOFFITTA. Nel 2012, Tracy pensava che lei e i suoi cinque figli fossero gli unici occupanti della loro casa a Rock Hill, nella Carolina del Sud (Usa), fino a quando ha scoperto che c'era un'altra persona: un ex con cui aveva rotto con 12 anni prima. Da giorni la donna sentiva strani rumori nel suo attico. Così lei e i figli avevano controllato casa, senza trovare nulla. Gli strani rumori però continuavano… E l'indomani Tracy ha chiesto aiuto a un nipote che, andando più a fondo nella soffitta, ha trovato un uomo che dormiva. Sorpresa: si trattava di un ex fidanzato della padrona di casa, che dalla soffitta aveva anche una visuale segreta sulla sua camera da letto, attraverso una presa d’aria. Com’era stato possibile? Facile: l’uomo l’aveva aiutata a installare delle nuove porte in casa un anno prima e aveva ancora le chiavi.

IL COINQUILINO FANTASMA. Nel 2013, alcuni studenti della Ohio State University hanno scoperto di non essere soli nel loro alloggio nel campus, dopo aver trovato un misterioso coinquilino che viveva nel seminterrato. Prima della singolare scoperta, gli studenti avevano spesso trovato cose fuori posto e sentito i "soliti" rumori sospetti. Ma non ci avevano fatto caso fin quando gli addetti alla manutenzione hanno aperto la cantina, scoprendo che vi abitava un uomo. Sorpresa! Era un altro studente, identificato come Jeremy. Nessuno ha mai capito come fosse entrato in casa o da quanto tempo vivesse lì. Hanno ipotizzato che ci fosse da prima di loro, dal momento che il padrone di casa non aveva cambiato le serrature della casa. Curiosamente, uno dei coinquilini aveva incontrato Jeremy spesso nei corridoi, ma aveva pensato fosse un visitatore…

COME IN UN FILM. La notte in cui si è trasferita nel suo nuovo appartamento a Enumclaw (Usa), nel 1997, la scrittrice canadese Amber Dawn è stata accolta dal rumore di passi in soffitta. Ha controllato la botola che portava in soffitta, ma non ha trovato nulla tranne alcune orme. Quando lo ha detto alla padrona di casa questa l'ha liquidata con “sarà stato uno scoiattolo”. Nei mesi successivi Amber ha continuato a sentire rumori, mentre oggetti scomparivano o cambiavano misteriosamente di posto. Sulle prime ha pensato che il responsabile fosse suo fratello, che possedeva una copia delle chiavi.

Finché una sera mentre era immersa nella vasca da bagno, si è accorta che la botola della soffitta era aperta. Come nella scena madre di un film ha afferrato un martello ed è scappata dall’appartamento. Quando è arrivata la polizia, ha perquisito a fondo l’appartamento e non ha trovato nessuno. Ma nel sottotetto c’erano un sacco a pelo, un libro e del cibo. "Non so come (lo sconosciuto) fosse entrato nell'appartamento. Avevo lasciato una finestra aperta per i miei gatti in modo che potessero muoversi in libertà. Avrà preso la mia chiave di riserva e ne avrà fatto una copia. O forse era lì da prima di me, non so”, ha raccontato Dawn qualche anno dopo al podcast This is Criminal. Ma dal principio ha capito che, diversamente da quanto si vede nei film horror, non si trattava per forza di un killer: “(Lo sconosciuto) ha vissuto nel mio appartamento per sei mesi: se avesse voluto farmi del male, lo avrebbe fatto. Forse aveva solo bisogno di un posto dove stare".

JIMMY CHI? Una sera del 2016, Davis Wahlman ha sentito strani rumori provenire dall'attico della sua casa di Seattle (Usa). Salito a controllare ha visto che la luce in una delle stanze era accesa, il che era strano perché ricordava di averla spenta. Come nel migliore degli horror ha tentato di entrare nella stanza, ma la porta era chiusa dall'interno. Ha bussato e una voce di donna ha chiesto: «Sei Jimmy???». Alla domanda su chi fosse e cosa ci facesse lì, la donna ha sbraitato e, dopo aver aperto la porta, ha rivelato infastidita che viveva lì da tre giorni perché uno sconosciuto di nome Jimmy l'aveva autorizzata a farlo...

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di