Un'infiammazione nelle regioni cerebrali che regolano l'umore in seguito a gravidanze difficili sembrerebbe legata ai sintomi della condizione che interessa il 15% delle neomamme.
La depressione post partum interessa circa il 15% delle nuove madri ed esordisce in genere nei primi tre mesi dalla nascita del bambino. Se ne parla ancora troppo poco, e troppo spesso come di un tabù.
Il sistema immunitario potrebbe giocare un ruolo importante nella genesi di una condizione che non di rado affligge le neomamme: la depressione post partum. Un'infiammazione nelle aree del cervello deputate alla regolazione dell'umore in seguito a una gravidanza difficile potrebbe essere alla base del disturbo dell'umore che, in questa fase della vita di una donna, dà sintomi come una stanchezza insormontabile, sconforto prolungato, difficoltà nel legare con il figlio.
SI CERCAVA NEL POSTO SBAGLIATO. Diverse spiegazioni sono state avanzate per questa forma di depressione, non ultimi particolari meccanismi ormonali. Ma finora l'origine della condizione è rimasta poco chiara, e quello presentato il 6 novembre al meeting annuale della Society for Neuroscience di San Diego è il primo studio a concentrarsi sul legame tra stress, sistema immunitario, cervello e depressione.
Già qualche ricerca in passato aveva indagato le cause immunitarie di questo tipo di depressione, cercando segni di infiammazione nel sangue delle donne reduci da un parto, ma dai dati emergevano risultati alterni. Benedetta Leuner, psicologa della Ohio State University, si è concentrata invece sul cervello delle femmine di ratto, in particolare su una regione implicata nel controllo dell'umore, la corteccia prefrontale mediale.
SEGNI MISURABILI. Durante l'esperimento, le femmine di ratto in gravidanza sono state stressate per simulare uno dei fattori di rischio noti per la depressione post partum (appunto, lo stress in gravidanza). In alcuni casi i roditori hanno sviluppato i sintomi di una forma di depressione post partum: difficoltà a prestare attenzione ai cuccioli, comportamento depressivo-ansioso in diverse situazioni sperimentali.
Dopo il parto, a differenza dei ratti non stressati, le femmine di ratto che avevano compiuto l'esperimento presentavano alti livelli di marcatori infiammatori nel tessuto cerebrale dell'area studiata, implicata nella regolazione dell'umore (ma non nel sangue). I ricercatori hanno inoltre scoperto che lo stress può alterare la funzionalità di particolari cellule immunitarie cerebrali, quelle della microglia.
PROSPETTIVE. Secondo Leuner, l'infiammazione in questa parte del cervello potrebbe essere un fattore che contribuisce all'insorgere di depressione, e in futuro, se qualcosa di simile fosse dimostrato sulle femmine di sapiens, si potrà forse considerare questa infiammazione un nuovo bersaglio terapeutico. Lo studio si inserisce in un filone sempre più nutrito di ricerche che indagano le relazioni tra sistema immunitario e disturbi dell'umore.
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