Un miliardo e mezzo di anni fa le giornate sulla Terra duravano meno di 19 ore, e fra un miliardo e mezzo di anni potrebbero durare anche 30 ore. Ecco la spiegazione dei ricercatori.
Un miliardo e mezzo di anni fa le giornate sulla Terra duravano soltanto 18,7 ore: lo si legge in uno studio congiunto delle università della Columbia (New York) e del Wisconsin, sui dati del Lamont-Doherty Earth Observatory, che è risalito più indietro nel tempo di quanto fosse stato possibile fare fino a oggi.
L’allungamento delle giornate è un processo progressivo, legato all’influsso gravitazionale che gli altri pianeti esercitano sulla Terra; questo influsso determina variazioni della forma dell’orbita terrestre, dell’inclinazione dell’asse, e anche del moto di rotazione del nostro pianeta.
INFLUENZA DELLA LUNA. I ricercatori, in particolare, hanno calcolato che 1,4 miliardi di anni fa era soprattutto la Luna a influenzare i movimenti terrestri, essendo molto più vicina di quanto non sia oggi; a questa conclusione si è giunti ricostruendo i movimenti dei due corpi celesti con un approccio astro-cronologico, un metodo statistico che combina rilievi astronomici e geologici per studiare il Sistema Solare indietro nel tempo.
SEDIMENTI DEGLI OCEANI. I ricercatori hanno infatti esaminato i sedimenti che si sono accumulati sul fondo degli oceani nel corso dei millenni, per comprendere i cambiamenti climatici che si sono alternati sul pianeta; questo ha permesso di calcolare la posizione della Terra e della Luna in un passato così remoto.
Nel caso della Luna, l’energia dissipata per l’attrito delle maree contribuisce al rallentamento. L’insieme delle diverse cause porterà dunque a un ulteriore, lento allungamento delle giornate, che fra un altro miliardo e mezzo di anni potrebbero arrivare a durare anche 30 ore.
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