Passa ai contenuti principali

Piante e formiche: come le prime si sono evolute per schiavizzare le seconde

I vegetali attirano gli insetti, che in cambio di cibo le proteggono da animali peggiori: chi ha iniziato, e chi trae maggiore beneficio? Uno studio genetico prova a dare una risposta.

piante-spine
Una formica arboricola approfitta di cibo e riparo offerto da una pianta.
Se pensate alle piante come a organismi noiosi, al massimo impegnati nella fotosintesi, provate a osservarle con più attenzione. Basta guardare le loro interazioni con le formiche per accorgersi che i vegetali hanno evoluto caratteristiche per risultare "irresistibili" agli insetti, come nettare succulento e spine cave dove trovare rifugio. In cambio, le formiche ne disperdono i semi e le difendono da qualunque altro animale provi ad avvicinarsi.
Quale delle due parti avesse iniziato per prima a sfruttare l'altra, però, non era chiaro. Un nuovo studio del Field Museum di Chicago pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha cercato la risposta a questo dilemma nel codice genetico di 1.700 specie di formiche e 10 mila generi di piante, scoprendo che le vere sfruttatrici sono quelle con le foglie.
PRIMA L'UOVO O LA GALLINA? Il rapporto tra piante e formiche affonda le radici ai tempi dei dinosauri, ma non è facile trovare fossili che "incastrino" gli insetti nell'atto, per esempio, di disperdere semi, e ci sono pochissimi resti di strutture vegetali appetibili per le formiche. Studiando grandi quantità di dati genetici i ricercatori hanno cercato di capire quando le piante abbiano iniziato a servirsi delle formiche per la dispersione dei semi o per compiti di difesa. E hanno scoperto che le formiche dipendono dalle piante da più a lungo di quanto le piante dipendano da loro: i vegetali hanno evoluto strutture specializzate per risultare "sexy" alle formiche soltanto dopo aver notato che queste erano interessate a vitto e alloggio.

Anche la dipendenza delle formiche dalle piante non è stata improvvisa. Prima gli insetti hanno cominciato a nutrirsi sugli alberi, poi hanno incorporato le piante nella loro dieta e solo in seguito hanno iniziato a servirsene per le tane.

DI NECESSITÀ VIRTÙ. Dal canto loro, le piante hanno risposto con soluzioni diaboliche. Alcune hanno sviluppato un nettare così delizioso e spine così comode per nidificare da convincere le formiche ad attaccare qualunque animale provi a mangiare il loro rifugio. Altre, per facilitare la dispersione dei semi, li arricchiscono con pacchetti di cibo chiamati elaiosomi. Le formiche raccolgono il seme e lo portano altrove, si nutrono del cibo e scartano il seme - spesso in un'area ricca di nutrienti dove crescerà meglio e non competerà con altre piante per le risorse.
A proposito: secondo uno studio le piante sono esseri intelligenti. La ricostruzione di un esperimento:



Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di