Passa ai contenuti principali

Retina artificiale: le nuove frontiere della medicina

Un team internazionale di ricercatori ha messo a punto un prototipo di retina artificiale realizzata con grafene e altri materiali ultra sottili. La stessa tecnologia potrebbe trovare applicazione anche in altri ambiti medicali.

retina-occhio
Una retina artificiale al grafene potrebbe ridare nuova speranza a milioni di ammalati in tutto il mondo.

Sottilissimo (dello spessore di un solo atomo), ultra resistente, leggero ed estremamente flessibile. Ma anche biodegradabile e in grado di condurre elettricità: sono le principali caratteristiche del grafene, il supermateriale a base di carbonio scoperto nel 2004 che sta trovando applicazione nei più disparati ambiti: dalla tecnologia spaziale all'abbigliamento, fino alla medicina.

Un team internazionale di scienziati dell'Università del Texas e dell'Università Nazionale di Seoul ha infatti recentemente presentato all'American Chemical Society la prima retina artificiale a base di grafene.

MEMBRANA FRAGILE. La retina è lo strato di cellule sensibili alla luce che si trova sul fondo dell'occhio e che si occupa di convertire i segnali luminosi in impulsi elettrici che il cervello trasforma in immagini. La retina è però un organo delicato: traumi o malattie come la maculopatia, la retinite pigmentosa o la retinite da diabete possono danneggiarla e portare alla riduzione o alla perdita completa della vista.
ORGANI IN 2D. La retina artificiale è stata realizzata utilizzando una combinazione di grafene, oro, alluminio, silicio e un altro materiale bidimensionale, il disolfuro di molibdeno, e sembra funzionare molto meglio di quelle messe a punto fino ad oggi.

Il ricercatore Nanshu Lu e i suoi colleghi l'hanno testata in laboratorio ma anche su modelli animali: è risultata perfettamente biocompatibile e in grado di avvicinarsi moltissimo alle funzionalità della retina umana. I fotorecettori artificiali sono stati cioè in grado di assorbire i segnali luminosi e trasformarli in segnali elettrici che sono stati veicolati a un circuito elettronico esterno.

Lo studio sulla retina al grafene è comunque ancora in fase embrionale ed è difficile fare previsioni circa una sua eventuale applicazione su pazienti umani: gli impianti realizzati fino ad oggi dagli scienziati sono molto rigidi, piatti e producono immagini sfocate e distorte. Oltretutto sono molto fragili e rischiano di danneggiare i tessuti con i quali vengono in contatto.
«Si tratta comunque di un risultato entusiasmante», spiega alla stampa Nanshu Lu «ed è la prima dimostrazione pratica di come pochi strati di materiali a due dimensioni possano essere utilizzati per restituire la vista ai non vedenti».

DAGLI OCCHI AL CUORE. La stessa tecnologia potrebbe essere impiegata anche in altri ambiti clinici, per esempio per realizzare "tatuaggi" elettronici ultrasottili da applicare sulla pelle dei pazienti per registrarne i parametri fisiologici, ma anche direttamente sugli organi interni. Per esempio sul cuore, per intercettare e correggere eventuali aritmie.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di