Nel 2017 si sono registrati 2,3 milioni di casi, il numero più alto mai registrato. Il tutto, mentre i rapporti sessuali diminuiscono: quali sono allora le ragioni dietro alla nuova epidemia?
Il batterio della clamidia (Chlamydia trachomatis) mentre si riproduce all'interno delle cellule infette: un'illustrazione 3D.
Ha destato preoccupazione un nuovo rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention americani pubblicato il 28 agosto, secondo il quale nel 2017 si sono registrati, negli USA, 2,3 milioni di casi totalidi clamidia, gonorrea e sifilide - il più alto numero cumulativo mai registrato, dopo un altro record negativo del 2016.
Negli ultimi quattro anni, le diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili (MTS) negli Stati Uniti sono letteralmente lievitate. Dal 2013 al 2017, quelle di gonorrea sono salite del 67% (555.608 casi), quelle di sifilide del 76% (30.444 casi) e quelle di clamidia del 22% (1,7 milioni di casi). Dieci anni fa, queste infezioni si trovavano al minimo di diffusione, grazie alle migliori attività di screening e prevenzione. Se la sifilide si manifesta con ulcere ed escoriazioni, clamidia e gonorrea possono rimanere silenti a lungo, e se non trattate aprono la strada a infertilità e altri seri problemi di salute.
DUE TREND APPARENTEMENTE OPPOSTI. Allo stesso tempo, come sottolinea l'Atlantic, una nutrita serie di studi indica che la popolazione americana fa oggi meno sesso che in passato, con il numero di statunitensi che non hanno avuto rapporti nell'ultimo anno cresciuto dal 18% al 22% negli ultimi due decenni. Come spiegare allora il dilagare delle infezioni sessuali? Per gli esperti dei CDC, le due principali ragioni sono l'aumento dei rapporti non protetti e l'aumento di comportamenti sessuali ad alto rischio associato all'abuso di oppioidi.
DIFESE ABBASSATE. Nelle comunità di uomini omosessuali o bisessuali (nelle quali si registra la maggioranza dei nuovi casi di sifilide e gonorrea), così come tra le coppie eterosessuali, l'uso dei profilattici è calato negli ultimi anni. Il motivo sembra legato alla diffusione di trattamenti efficaci contro il virus dell'HIV e parallelamente di medicinali che aiutano a prevenirne la trasmissione durante i rapporti. Ne è derivato un comportamento più "rilassato" in termini di protezione che ha favorito la diffusione delle altre malattie sessualmente trasmissibili.
Un aumento dei casi si sta verificando anche in fasce demografiche un tempo meno interessate, per esempio tra le donne e tra le donne in gravidanza, che possono trasmettere le infezioni ai figli attraverso la placenta.
COMBINAZIONE PERICOLOSA. Le analisi dei CDC hanno inoltre trovato un collegamento tra l'ormai epidemico abuso di oppiacei negli USA, comportamenti sessuali ad alto rischio per la propria incolumità e trasmissione delle MTS, specialmente tra i giovanissimi (15-24 anni).
TAGLI E SMARTPHONE. Sembrano aver contribuito all'incremento di casi anche i tagli alle strutture sanitarie pubbliche impegnate nell'educazione e nella prevenzione sul territorio e la diffusione delle app per appuntamenti, che rendono gli incontri sessuali più immediati e più anonimi. Come spiega il sito di Vox, se prima si potevano concentrare alcune misure per la prevenzione attorno a club e altre strutture fisiche per incontri, oggi è diventato più difficile prevedere dove si concentreranno i luoghi più a rischio.
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