Gli studiosi hanno riportato alla luce i dettagli di una cartina geografica del 1491 che influenzò le conoscenze geografiche dell'esploratore italiano.
La mappa del cartografo tedesco Martellus del 1491.
Quali erano le conoscenze geografiche di Cristoforo Colombo quando partì per la spedizione che lo portò alla scoperta dell'America? Gli studiosi del The Lazarus Project dell'Università di Rochester a New York hanno appena portato alla luce i dettagli di una mappa del 1491 che con ogni probabilità rispecchiava la sua visione dei continenti prima della scoperta del Nuovo Mondo.
La mappa si trovava in condizioni di grave deterioramento. Ma grazie a tecniche all'avanguardia come l'imaging multispettrale è stata recuperata e ha permesso agli studiosi di riportare alla luce alcuni dettagli importanti.
MODELLO. A crearla alla fine del Quattrocento fu il cartografo tedesco Henricus Martellus a Firenze e molto probabilmente rimase proprietà di una famiglia toscana per molti secoli.
Di certo sappiamo che ricomparve a Berna (Svizzera) negli Anni '50 del Novecento e che successivamente fu donata anonimamente alla Yale University (1962). Oggi è conservata alla Beinecke Rare Book & Manuscript Library.
La cartina è alta 1,2 metri e larga 2: riproduce l'Africa in modo sproporzionato, con al nord l'Europa e ad est l'Asia e il Giappone posizionato all'estrema destra. La tecnica usata dagli studiosi per rielaborarla ha permesso di riportare alla luce principalmente i testi scritti sulla mappa, fino ad ora illeggibili.
I testi - in latino - hanno permesso così agli studiosi di ricostruire anche quali furono le fonti di ispirazione di Martellus: tra tutti spicca l'Hortus Sanitatis (1491) - una delle prime enciclopedia di storia naturale del Rinascimento - e le carte del Concilio di Firenze (1441-43) in cui gli etiopi descrivevano la geografia della loro terra.
LA GUIDA DI COLOMBO? Le probabilità che Colombo abbia consultato la mappa di Martellus sono elevatissime: la conferma sta nel fatto che in una biografia dedicata al navigatore genovese, il figlio Ferdinando scrisse che suo padre pensava che il Giappone si estendesse da nord a sud dell'Asia, proprio come descritto su questa mappa. E la fonte dell'esploratore genovese non poteva che essere la cartina di Martellus: secondo gli studiosi era l'unica in circolazione allora che mostrava il paese del Sol Levante in questa posizione.
Tuttavia la posizione del Giappone sulla mappa è completamente sbagliata: l'arcipelago viene descritto infatti a 1.000 miglia di distanza dalla costa dell’Asia. Il che, concludono gli storici, potrebbe aver portato Cristoforo Colombo a credere di aver trovato il Giappone, quando in realtà era arrivato alle Bahamas.
Commenti
Posta un commento