Passa ai contenuti principali

Tambora, la più devastante eruzione degli ultimi 750 anni

200 anni fa l'eruzione del Tambora costò la vita a 60.000 persone: che cosa sappiamo oggi di questi eventi catastrofici?

Il vulcano Tambora: 200 anni fa diede sfogo alla più imponente eruzione vulcanica degli ultimi 750 anni.

Nel 2010 l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull impedì il volo di migliaia di aerei su una gran parte dell’Europa occidentale a causa della grande quantità di polveri riversò in atmosfera. Ma quell’eruzione èstata davvero poca cosa rispetto a quella del vulcanoTambora (Indonesia), che nel 1815 causò la morte di oltre 60.000 persone e trasformò le estati in inverni su quasi tutto l’emisfero settentrionale.

Spiega Stephen Self, della University of California di Berkeley, studioso delle eruzione del Tambora: «Il vulcano emise gas sulfurei che nell’atmosfera generarono un aereosol tanto denso e spesso da bloccare la luce del Sole, così che su gran parte dell’Europa e del Nord America si ebbe un “anno senza estate”, come viene ricordata. I raccolti vennero falcidiati dal freddo e la gente fu costretta a mangiare gatti e topi».
La spaventosa eruzione del Tambora si verificò il 10 e l’11 aprile 1815 ed è un esempio del "danno biblico" che può causare un’eruzione vulcanica, e che oggi potrebbe essere ancora peggio considerata la densità di popolazione  che vive attorno al vulcano.
LA MISTERIOSA ERUZIONE DELLE VANUATU. «Purtroppo - spiega Self - sappiamo poco delle eruzioni che sono avvenute nel passato e che hanno avuto intensità simili a quelle del Tambora, e saperne di più è davvero importante per predire quel che potrebbe avvenire ai nostri giorni se vulcani simili dovessero risvegliarsi.» Ad esempio nulla sappiamo, se non quello che si può dedurre da leggende locali, dell’eruzione anche avvenne alle Vanuatu, nell’Oceano Pacifico, nel 1452, la cui data è stata dedotta analizzando le polveri che il vulcano ha emesso e che sono finite nei ghiacci della Groenlandia.
Secondo Self quella del Vanuatu fu un’eruzione catastrofica (e che potrebbe ripetersi) delle cui conseguenze non sappiamo quasi nulla. In tempi più vicini a noi, nel 1883, l’eruzione del Krakatoa, fu anch’essa catastrofica: causò la morte di almeno 34.000 persone, anche se oggi si stima che la quantità di polveri emessa fu di un terzo inferiore a quella del Tambora.
Quanto a Tambora, sappiamo solo che è stata l'eruzione più violenta degli ultimi 750 anni (una probabile, più violenta eruzione avvenne nel 1257 sull’isola di Lombok), ma non sappiamo quasi nulla delle sue precedenti attività e della sua periodicità. «Siamo vicini a una nuova, catastrofica eruzione? Nessuno lo sa», afferma Self.
Il Lago Toba, risultato di un'eruzione ancora più spaventosa di quella del Tambora.

TOBA, LA PEGGIORE. Quanti sono i vulcani pericolosi come il Tambora o il Krakatoa? Nessuno oggi può rispondere, proprio per la mancanza di dati del passato. Solo recentemente si è scoperto che il Toba, 74.000 anni fa, produsse la più violenta eruzione vulcanica di cui siamo venuti a conoscenza. La super eruzione creò una caldera di 100 km per 60 di diametro, oggi occupata dal lago Toba, e proiettò in atmosfera polveri che finirono anche sull’Himalaya a 3.000 km di distanza.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di