Passa ai contenuti principali

La guerra del futuro secondo la DARPA

Dal soldato cyborg ai missili super intelligenti: sono solo alcune delle tecnologie per la guerra di domani in fase di sviluppo nei laboratori della DARPA, l'agenzia del governo americano che si occupa di progetti speciali per la difesa.

La guerra del futuro sarà sempre più elettronica ma non per questo meno letale. Lo afferma la DARPA.

La guerra del futuro sarà sempre più simile a un videogame ma anche sempre più letale: lo afferma la DARPA, l’agenzia del governo statunitense che lavora sui progetti di difesa più evoluti.

In un corposo rapporto pubblicato qualche giorno fa gli esperti militari americani si concentrano in particolare su quattro tecnologie che nei prossimi anni rivoluzioneranno i campi di battaglia.

E c’è da credergli, visto che dai laboratori supersegreti della DARPA negli ultimi 3 decenni sono usciti progetti che hanno rivoluzionato le regole della guerra ma anche della nostra vita quotidiana: dallo Stealth (l’aereo invisibile) a Internet, dai droni senza pilota agli esoscheletri che, oltre all’impiego bellico, permettono ai disabili di camminare in autonomia. Ma che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi dieci-quindici anni?
I droni sottomarini. Collegati a una rete di monitoraggio (a destra), si attivano quando c'è una minaccia e - una volta usciti dall'acqua - colpiscono il bersaglio. | DARPA
1. DRONI SOTTOMARINI. Già visti in numerosi film di fantascienza, i robot sottomarini capaci di emergere dal fondo dell’oceano e inseguire un aereo nemico fino ad abbatterlo potrebbero presto diventare realtà. Sono gli Underwater Falling Payloads allo studio da parte della DARPA: si tratta di contenitori ancorati al fondo del mare che al loro interno ospitano un drone. Una volta attivati da un comando a distanza, possono emergere in pochi secondi e lanciare il velivolo senza pilota verso il bersaglio.
Come portare in orbita piccoli satelliti spia a costi più bassi? Lanciandoli da aerei ad alta quota.

2. SATELLITI LOW COST. I tagli al bilancio imposti dall’amministrazione Obama hanno colpito anche la difesa, che da qualche anno si trova a dover sviluppare nuove tecnologie che permettano una sensibile riduzione dei costi nonostante il continuo aumento delle operazioni militari.

Il progetto ALASA - Airborne Launch Assist Space Access - nasce proprio con questi obiettivi: si tratta di un sistema di lancio per microsatelliti che può essere agganciato alla pancia di un comune jet da combattimento. Una volta giunto alla quota di crociera, il caccia sgancia un piccolo missile diretto verso lo spazio che, a sua volta, metterà in orbita il satellite. Secondo gli esperti della DARPA il sistema permetterebbe di portare in orbita satelliti fino a 50 kg per meno di un milione di dollari, contro i 3,5 di un lancio convenzionale.
Microprocessori da impiantare nel corpo dei soldati per controllarne la salute ma anche per alterarne le prestazioni. | DARPA

3. L’IBRIDO UOMO-MACCHINA. ElectRx (si pronuncia “Electrics”) è uno dei programmi di punta presentati nell'ultimo rapporto dalla DARPA. Obiettivo della ricerca è quello di creare dei microscopici dispositivi da impiantare nel corpo umano che servano da interfaccia tra i nervi e gli organi.

Simili a piccoli pace-maker, questi processori potranno essere installati nel corpo dei soldati per monitorare lo stato di salute del cuore ma anche dei polmoni e altri organi con l’obiettivo di tenerli sotto controllo durante le operazioni belliche ma anche di stimolarli per farli funzionare in maniera più efficiente.

Per l’agenzia non è un terreno del tutto inesplorato, visto che da anni sta sperimentando con successo il controllo di protesi per gli arti attraverso l’impianto di sensori direttamente nel sistema nervoso del paziente che li dovrà utilizzare.
Missili intelligenti a lunga distanza. Saranno in grado di individuare e colpire obiettivi navali in aree molto difese, superando i limiti degli attuali missili anti-nave in termini di distanza di lancio e discriminazione del bersaglio, nonché di resistenza alle future contromisure elettroniche nemiche. | DARPA

4. GUERRA SENZA CONFINI. Si chiama LRMAS - Long Range Anti-Ship Missile - e il suo obiettivo è quello di centrare una nave nel bel mezzo dell’oceano da lunghissima distanza e senza bisogno di appoggiarsi a tecnologie come il GPS o altri standard.

La DARPA sta insomma tentando di sviluppare un missile intelligente che, una volta lanciato da un caccia bombardiere, riesca a inseguire il suo bersaglio e a centrarlo evitando ostacoli sia in volo che sulla superficie del mare.

I primi test di questa tecnologia sono stati portati a termine con successo lo scorso anno: il missile, lanciato da un aereo, ha seguito un percorso predefinito e ha evitato un ostacolo posto sul suo cammino. Il progetto è stato avviato nel 2009 e la DARPA prevede il suo primo impiego operativo già nel 2018.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di