Trovata in una miniera russa, non ha alcun valore economico: i diamanti sono troppo piccoli per essere utilizzabili per realizzare gioielli. Ma il valore scientifico della roccia è immenso.
Il campione di roccia arrivato dal mantello terrestre che contiene più di 30.000 diamanti
I diamanti sono belli, rari, ma anche enigmatici. Si conoscono a grandi linee le reazioni chimiche che, all’interno della Terra, portano alla loro formazione, ma molti aspetti sono ancora un mistero. E misterioso è il campione di roccia e diamanti studiato da un ricercatore dellaUniversity of Tennessee (Usa).
MIGLIAIA DI DIAMANTI. La roccia in questione ha le dimensioni di una palla da golf e contiene più di 30.000 diamanti. Sgombriamo subito il campo da equivoci: i diamanti sono minuscoli (più piccoli di un millimetro) e dunque sono inutilizzabili per creare anelli, ciondoli o altri gioielli. Ma il ritrovamento, in una miniera di diamanti a Udachnaya, in Siberia (Russia), ha un valore scientifico notevole. Vi spieghiamo perché..
DOVE "NASCONO" I DIAMANTI. I geologi hanno da tempo scoperto che i diamanti si formano all’interno della Terra a una profondità non inferiore ai 150 km, dove le pressioni e le temperature sono tali da comprimere il carbonio così da formare i diamanti. Questi vengono in seguito portati in superficie da particolari esplosioni vulcaniche. Durante il loro viaggio verso l’alto, le rocce che contengono i diamanti solitamente si sbriciolano. È per questo che i diamanti si trovano da soli. La roccia trovata in Siberia è una delle pochissime con i diamanti ancora incastonati al suo interno.
DIAMANTI PREMATURI. « È un campione meraviglioso, perché conserva più di 30.000 diamanti, di forma ottaedrica, con dimensioni che vanno dai 10 ai 700 micron (un milionesimo di metro). È rarissimo che i diamanti diano vita a nuclei di tale grandezza con dimensioni dei singoli cristalli così omogenee. È come se questi piccoli diamanti non avessero avuto il tempo per fondersi in cristalli più grandi», ha spiegato Taylor.
Un diamante rosa. Ancora non è chiarissimo il motivo perché i diamanti possono assumere anche questa colorazione.
UNA ROCCIA ANOMALA. Analizzando il campione ai raggi X è stato possibile studiare la composizione interna dei diamanti e in particolare le inclusioni di sostanze chimiche intrappolate al loro interno, che spesso, più del diamante stesso, raccontano l’origine del cristallo. Secondo il ricercatore, l’azoto trovato all’interno indicherebbe che i diamanti si sono formati a temperature superiori a quelle che normalmente originano i cristalli e in tempi più lunghi del normale. «Analizzando alcuni isotopi del carbonio (atomi con medesimo numero di protoni, ma diverso numero di neutroni) è possibile affermare che la roccia apparteneva alla crosta terrestre superficiale e che è poi finita nel cuore del mantello terrestre in seguito agli scontri tra le placche», ha detto Taylor.
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