Passa ai contenuti principali

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare.

Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro (l'anniversario sarà il 24 aprile),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti "Pilastri della Creazione" che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995.

La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto).
Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di formazione stellare all'interno delle nebulose.

I PILASTRI 20 ANNI DOPO. Ora la nuova foto, ad alta definizione, offre una visuale ancora più precisa, ampia e colorata delle tre colonne. Grazie al confronto con le immagini precedenti, gli astrofisici del team Hubble sono giunti alla conclusione che non si tratti soltanto di "Pilastri della Creazione", ma anche di "Pilastri di Distruzione".
«Il carattere transitorio di queste strutture m’impressiona. Il processo d’erosione avviene praticamente sotto ai nostri occhi», ha commentato Paul Scowen dell'Arizona State University, che ha lavorato sulle prime osservazioni della Nebulosa dell'Aquila. «La foschia bluastra e spettrale che avvolge il contorno dei pilastri è in realtà materia resa incandescente al punto da farla evaporare nello spazio. Abbiamo colto questi pilastri», prosegue  Scowen, «in un momento assai particolare e di breve durata della loro evoluzione».

La nebulosa dell'Aquila ripresa completamente dall’ESO. Si notano la forma simile al grande rapace e - al centro - i filamenti che formano i “pilastri della creazione” (che alcuni associano agli artigli del rapace). Sopra i pilastri della creazione l’ammasso aperto NGC 6611 risplende brillantissimo e le sue stelle appena nate scolpiscono e distruggono le stalagmiti gassose.

La nebulosa dell'Aquila si trova a  7.000 anni luce da noi, verso la costellazione del Serpens (il Serpente).

È NATA UNA STELLA, ANZI MIGLIAIA. È una splendida nursery stellare, una regione di gas e polveri, dove si stanno formando al momento giovani stelle e dov’è appena nato un ammasso di calde stelle massicce, l’NGC 6611.

La luce potente e i venti forti provenienti da questi nuovi massicci  hanno formato i tre pilastri, che vale la pena ricordare sono lunghi anni luce: quello più a sinistra - per darvi un'idea - è lungo 4 anni luce, mentre la protuberanza finale è più grande del nostro sistema solare.

La nebulosa, di per sé, ha una forma che ricorda vagamente un’aquila, i cui pilastri centrali sarebbero “gli artigli”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...