Non parliamo dell'acqua da bere e per lavarci, ma di quella usata nella produzione degli alimenti, dei beni e dei servizi di cui usufruiamo. Quanta acqua serve, per esempio, per una bistecca? E per un piatto di pasta?
L'acqua consumata non è solo quella usata per lavarsi o bere. Tutto costa (molta) acqua: produrre alimenti e cucinarli, qualunque oggetto e i servizi che tutti adoperiamo ogni giorno.
La quantità di acqua consumata in media ogni giorno da una persona ammonta a circa 3.800 litri (corrispondenti a più di 30 vasche da bagno), ma solo 250 sono utilizzati per le attività domestiche. Il resto se ne va in produzione e consumi quotidiani di alimenti, beni e servizi.
L’ACQUA NEL PIATTO. La carne bovina è l'alimento che richiede le maggiori quantità di acqua: quasi 15.500 litri per ogni chilogrammo (pari a oltre 140 acquari!), rispetto per esempio ai 4.800 litri necessari per produrre un chilo di carne suina e ai 3.900 per quella avicola. Lenoci e le nocciole (circa 9.000 litri per chilogrammo) si piazzano al secondo posto in questa particolare classifica, seguite dall'olio di girasole (circa 6.800 litri per ogni litro). Il formaggio raggiunge i 5.000 litri per chilogrammo (circa 150 litri a fetta!), lo zucchero 1.500, il latte 1.000 e la frutta 970 (una mela vale circa 82 litri). Per la pastaoccorrono 1.700-1.900 litri di acqua, per una pizza circa 1.200. Leverdure sono l'alimento che necessita della minore quantità di acqua:solo 325 litri per ogni chilo.
In base a questi dati è stato calcolato che limitare il consumo di carne o pesce a un paio di volte alla settimana consente di risparmiare in media circa 2.500 litri di acqua al giorno.
Vuoi sapere quanta acqua richiede la produzione di un paio di jeans, di una barretta di cioccolato o di una pinta di birra? Guarda il multimediaImagine all the water (versione in italiano), realizzato per il progettoGeneration Awake dell'Unione Europea.
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