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Io freno da sola

Come funziona l'AEB, l'assistente virtuale che, in auto, ci aiuta a frenare per tempo e in modo efficace.



"Frena!": è l'avviso che l'assitente alla frenata AEB ci mostra nel cruscotto in caso di pericolo (Foto: Mitsubishi).




A volte una frenata efficace consente di evitare un incidente o, per lo meno, di ridurre le conseguenze dell’impatto. Eppure, per le ragioni più diverse (scarsa visibilità, stanchezza o anche soltanto per una semplice distrazione), spesso usiamo i freni in modo poco tempestivo e non con la forza sufficiente. 

Per aumentare il livello di sicurezza anche quando ci troviamo in questo tipo di situazioni, le case automobilistiche hanno sviluppato una serie di tecnologie, il cui nome varia a seconda dei marchi, ma che le autorità di controllo sulla sicurezza automobilistica etichettano sotto un’unica sigla: AEB, che sta perautonomous emergency braking. Significa che, a bordo, abbiamo un... assistente per la frenata di emergenza. Qual è il suo segreto?


Nella grafica, il funzionamento di un sistema AEB 



Prima ti avvisa, poi fa da sè
Tutti (o quasi) si basano su una tecnologia a sensori ottici (LIDAR) che scansionano lo spazio davanti all’automobile: quando il sistema “capta” la presenza di un’ostacolo, valuta - in base alla velocità e alla traiettoria dell’auto - se questo rappresenta un pericolo e, nel caso, mette in pratica una serie di contromisure. 

Innanzitutto avverte il conducente con un allarme acustico o con un messaggio nel pannello strumenti. Se la reazione non è immediata o se il rischio di collisione è ormai imminente, l’AEB agisce direttamente sui freni: in qualche caso, fino a ridurre la velocità a un limite prestabilito, in qualche altro fermando il veicolo. 

In molti modelli il sistema entra in funzione non solo in caso di "distrazione", ma anche quando il guidatore schiaccia regolarmente il pedale del freno, per rendere massimo l’effetto della frenata.

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