Passa ai contenuti principali

5 cose che (forse) non sai sui fusi orari

Da quando esiste il fuso orario di Greenwich? Quanti fusi orari ha la Cina? E qual è il paese che ne ha di più?

Di solito ce ne preoccupiamo quando ci mettiamo in viaggio e le lancette dell'orologio cominciano a correre all'impazzata. Ma quella dei fusi orari non è solo una convenzione da rispettare se visitiamo un altro paese: è una storia affascinante che ci mette in contatto con l'antico anelito dell'uomo di inseguire il sole. E ci racconta anche molte curiosità del mondo in cui viviamo. Per esempio...


Il meridiano di Greenwich a Londra. È ancora il centro dello spazio e del tempo, recita la lapide.



1. 130 anni di Greenwich 
Il meridiano di Greenwich è la linea che passa per l'osservatorio di Greenwich in Inghilterra: la sua longitudine è pari a zero e questo lo rende il meridiano a partire dal quale si calcolano i fusi orari (con la sigla GMT+1, GMT +2, ecc dove GMT sta per Tempo Medio di Greenwich). 

Ma è una innovazione abbastanza recente: fino al 1884 erano in augediversi meridiani, finché una conferenza con i rappresentanti di 25 nazioni, Italia compresa, stabilì che quello di Greenwich sarebbe stato il meridiano principale. Peccato che i primi a tradirlo siano proprio gli inglesi, che in primavera quando scatta l'ora legale sincronizzano gli orologi su Greenwich + 1. 

2. Putin ha abolito due fusi orari in Russia
Anche se la Russia sulle mappe si estende su 11 fusi orari, ne rispetta solo 9. Dal 28 marzo 2010 alle 02:00, per semplificare i rapporti commerciali con Mosca e unirsi con il resto del paese, Putin ha rapidamente abolito i fusi orari di 4 regioni: Udmurtia e Samara Oblast, Kamchatka e Chukotka. Tappa intermedia per un'ulteriore riduzione che dovrà portare i fusi orari russi a 4.

3. L'India e la Cina hanno un solo fuso orario
Pur essendo paesi molto grandi, l'India e Cina insistono a mantenere un solo fuso orario nazionale (GMT +05:30 per l'India e GMT + 8 per la Cina). 

In Cina questo si traduce in un paradosso: all'estremità occidentale della Cina il sole raggiunge lo zenit alle 15:00 mentre all'estremità orientale lo raggiunge alle 11:00. 

4. La Francia invece ne ha… 12
Proprio così: vanno da GMT-10 della Polinesia francese a GMT+10 di Wallis e Futuna, passando per GMT + 1 della Francia metropolitana. 

Nella classifica dei paesi che hanno più fusi orari gli Stati Uniti vengono dopo con 9 fusi orari a cui ne andrebbero aggiunti altri 2: il fuso orario delle isole Howland e Baker, due minuscoli atolli disabitati nel Pacifico, e quello delle stazioni antartiche, soggette alla giurisdizione statunitense.

5. Non a tutti piace l'ora legale
Molte nazioni non adottano il DST (dall'inglese Daylight saving time) o ora legale. Tra questi molti paesi del Sud America (Argentina e Perù), Asia (Giappone, Cina, Indonesia e Thailandia), Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti) e buona parte dell'Africa, con l'eccezione di Namibia, Egitto, Tunisia e Marocco. L' Australia invece è divisa: l'ora legale viene osservata solo nel sud del continente. A nord, a ovest e nel Queensland invece no. 

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record