Passa ai contenuti principali

Scoperto un nuovo tipo di vaso sanguigno che attraversa le ossa umane

Una rete finora sconosciuta di capillari è stata osservata nella nostra struttura di sostegno (e in quella dei topi). Nei roditori, questi vasi servono per immettere le cellule immunitarie nella circolazione sanguigna.

capillari
Una rete di capillari in un'immagine medico-scientifica.

Da "profani", siamo abituati a immaginare le ossa come strutture rigide e compatte: sorprende un po' - ma ha lasciato di stucco anche gli scienziati - scoprire che sono attraversate da una rete finora sconosciuta di vasi sanguigni, che potrebbe avere il compito di diffondere più rapidamente le cellule immunitarie in ogni parte del corpo.

I vasi trans-corticali (TCV), una struttura anatomica mai descritta scientificamente, attraversano le ossa dalla loro superficie più esterna e compatta (l'osso corticale, appunto) fino al loro interno, e potrebbero aiutare a ridefinire le funzioni dell'apparato scheletrico nonché spiegare alcune patologie che lo coinvolgono, dall'osteoporosi a certe malattie immunitarie.
ATTRAVERSO UN "MURO". Matthias Gunzer, biologo molecolare dell'Università di Duisburg-Essen (Germania) ha notato per caso le basi di questo meccanismo qualche anno fa, mentre studiava alcune cellule sanguigne dei topi utilizzando un marcatore fluorescente. Queste cellule sembravano attraversare l'osso rigido, ma non era chiaro in che modo. Quando Gunzer ha reso una tibia di topo trasparente usando un agente chimico apposito, e l'ha analizzata con un microscopio a fluorescenza a foglio di luce, ha notato una rete di sottili capillari che attraversava il corpo dell'osso (il testo continua sotto al video).


UNA RETE IMPORTANTE. Secondo i ricercatori, la tibia di topo può contenere più di un migliaio di questi vasi, attraverso i quali transita l'80% del sangue arterioso e il 59% di quello venoso: dalla nuova rete di vasi passa, cioè, la maggior parte delle riserve di sangue del corpo dei roditori.

Un circuito analogo di vasi trans-corticali è stato osservato anche in una piccola parte di femore umano, anche se non è chiaro quale funzione abbiano questi elementi nel nostro corpo. Si pensa che nel caso dell'uomo i vasi siano più spessi, ma che, in proporzione, siano responsabili di una quantità minore di sangue circolato, perché ci sono anche altri vasi che attraversano le nostre ossa, seppur nelle loro parti periferiche e non così in profondità.

QUALE COMPITO? Le cellule immunitarie sono prodotte nel midollo all'interno delle ossa. Nei topi, i TCV sembrerebbero essere le "porte" attraverso le quali i globuli bianchi entrano nella circolazione del sangue. Per l'uomo potrebbe valere lo stesso, ma occorreranno ulteriori conferme. La scoperta sembra però spiegare perché i medici che intervengono su ferite da trauma possono, in assenza di un rapido accesso alla vena, iniettare un farmaco direttamente in un osso della gamba, e aspettarsi che questo entri in circolo rapidamente.

Lo scorso anno, un gruppo di ricerca di Harvard aveva individuato una rete simile di vasi sanguigni "a ponte" tra il cervello e il midollo delle ossa piatte del cranio. Quando i topi erano colpiti da ictus o meningite, le cellule immunitarie si servivano di queste vie del sangue per raggiungere il cervello e rispondere al danno. Non è chiaro però se questi capillari esistano anche nel cranio umano.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di