Passa ai contenuti principali

Perché l’Etna scivola in mare

Uno studio conferma il moto di scivolamento di un versante dell'Etna verso il mare, ma lo attribuisce alla gravità, non al magma (come si pensava), disegnando uno scenario più preoccupante.

etna_marzo-2017
Etna, marzo 2017: una foto di un lettore di Focus, Massimo Acquati.
Uno studio su dati raccolti nell'arco di un anno (2016-17), pubblicato su Science Advances, con la missione di una nave oceanografica al largo della Sicilia, davanti all'Etna, ha confermato che l'intero fianco sud-orientale del vulcano sta scivolando verso il mare, ma, soprattutto, ha permesso di capire che, contrariamente a quanto si riteneva, lo "scivolamento" è indotto dalla gravità, non dal magma in risalita.
La situazione è molto seria, perché potrebbe portare al catastrofico collasso del vulcano senza preavviso, con conseguenza disastrose per le aree circostanti: l'attuale condizione del vulcano è, insomma, molto più preoccupante di quel che si pensava.

Etna, geologia, vulcanologia, vulcani
Le frecce indicano la direzione e l'entità di moto del fianco sud-orientale dell'Etna nel maggio 2017. | GEOMAR

GRAVITÀ, NON MAGMA. Tra aprile 2016 e luglio 2017 un team di ricercatori del GEOMAR (l'ex istituto Leibniz, con sede a Kiel, in Germania) ha installato e monitorato una rete di cinque trasmettitori subacquei dotati di sensori di pressione per misurare gli spostamenti del fondale marino su entrambi i lati del confine meridionale sommerso dell'Etna.

Etna, geologia, vulcanologia, vulcani
La nave da ricerca oceanografica Vessel Poseidon di fronte all'Etna durante la ricerca sul movimento dei versanti del vulcano. | GEOMAR
I trasmettitori hanno registrato variazioni di distanza tra loro e permesso di rilevare aumenti di pressione, indicativi del movimento del fianco instabile rispetto ai suoi dintorni più stabili.

Per la maggior parte del periodo di studi i sensori sono rimasti sostanzialmente stabili, ma un notevole cambiamento si è avuto tra il 12 e il 22 maggio 2017, a dimostrazione del fatto che il movimento del fianco è episodico, non legato ai moti del magma sottostante, perciò spiegabile con la gravità.

SORVEGLIANZA D'OBBLIGO. Al momento i ricercatori non hanno fatto ipotesi su ciò che potrà avvenire, tuttavia è facile immaginare che la situazione deve essere tenuta sotto stretto monitoraggio, perché le frane possono innescarsi senza preavviso, soprattutto se il piede della frana si trova "imbevuto", in acqua. In più, un frana in mare, di dimensioni notevoli, può creare tsunami anche di forte intensità e - ancora - senza alcuna possibilità di preavviso.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di