Passa ai contenuti principali

Perché, con la stessa temperatura, ci copriamo di più in autunno che in primavera?

Anche se la temperatura è simile, il nostro corpo percepisce di più il freddo in autunno piuttosto che in primavera a causa della maggiore umidità che c'è nell'aria. 

autunno-umido-freddo

Fateci caso: in autunno sentiamo più freddo che a primavera, e quindi ci vestiamo di più, anche nelle giornate in cui la temperatura dell'aria è la stessa. Il motivo? Percepiamo sensazioni differenti soprattutto a causa della maggiore umidità.

TROPPA UMIDITÀ. Infatti, se l’aria è molto umida, come succede di frequente in autunno, le goccioline d’acqua in sospensione impregnano i nostri vestiti e poi, a contatto con la pelle, evaporano assieme al nostro sudore.

L'evaporazione sottrae caloreal corpo, facendoci sentire a disagio e più infreddoliti che in una giornata con la stessa temperatura, ma più secca. Durante l'estate, nelle giornate più calde dell’anno, l’effetto dell’umidità sulla temperatura percepita è invece quello di ostacolare l’evaporazione del sudore, ed è questo che rende insopportabile l’afa estiva.

ABBASSO LA BOLLETTA. Una elevata umidità può quindi far diventare le temperature alte e basse più fastidiose, ma in casa, il giusto valore può aiutarci a risparmiare un po’ in bolletta.
In inverno, infatti, il riscaldamento tende a seccare eccessivamente l’aria, facendo evaporare rapidamente il sudore e facendoci sentire più freddo del normale. E allora, per evitare di toccare inutilmente il termostato, basta fare attenzione a mantenere nelle abitazioni un’umidità relativa attorno al 40%, controllandola con l'igrometro - spesso in dotazione con gli umidificatori, condizionatori, termometri digitali...

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di