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E se il primo re di Roma fosse stato Remo?

Secondo la tradizione il primo re di Roma fu Romolo, gemello di Remo: se le cose fossero andate diversamente, dove sarebbe e come si chiamerebbe Roma?

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Romolo, Remo, la lupa e l'origine di Roma.
La narrazione sulla storia di Roma riporta che il primo dei sette re di Roma sia stato Romolo, fratello gemello di Remo. Tradizione vuole che i due fossero in disaccordo sul luogo in cui fondare la loro città. Per stabilire chi avesse ragione affidarono così la decisione a un rito etrusco che assomigliava a una gara di birdwatching: a vincere sarebbe stato infatti chi vedeva per primo più avvoltoi. Come è noto, vinse Romolo.
Che cosa sarebbe successo se avesse vinto Remo?
REMURIA CAPUT MUNDI? Secondo lo storico greco Dionigi di Alicarnasso (I secolo), la futura capitale d'Italia non si sarebbe chiamata Roma, bensì Remuria (o Remoria). E non sarebbe nata sul Palatino, ma sull'Aventino. Questo significa che il centro della città si troverebbe oggi più a sud di dove è attualmente, con alcune curiose conseguenze: il presidente della Repubblica non abiterebbe al Quirinale, ma forse alla Magliana. Ma non solo.

Mussolini non avrebbe mai arringato la folla dal balcone di Palazzo Venezia annunciando l'ingresso dell'Italia nella Seconda guerra mondiale (10 giugno 1940), ma forse dall'Eur. Inoltre, probabilmente la basilica principale della cristianità non sarebbe San Pietro bensì San Paolo fuori le Mura.

Leggi anche: che cos'è la suburra?
L'EREDITÀ. Il nome Remuria però non si è perduto del tutto: sull'Aventino esiste infatti piazza Remuria. Il nome inoltre fu resuscitato nel 1920 e proposto per un nuovo quartiere, che però fu poi chiamato Garbatella. Per un decennio il nome del quartiere fu molto discusso: le alternative prese in considerazione erano Concordia (un auspicio di pace sociale), Remuria e Garbatella.

Vinse quest'ultimo: secondo un’ipotesi diffusa si trattò di un omaggio alla proprietaria di un’osteria così amata da essere soprannominata “Garbata Ostella”, da cui Garbatella.


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