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Il vero unicorno? Un capriolo con un palco solo

Il mito del cavallo alato e monocorno potrebbe essere nato da casi di anomalie nella crescita dei palchi di cervi e caprioli: il caso (sfortunato) di un esemplare sloveno.

I due palchi di questo capriolo sono cresciuti in un'unica protrusione, proprio al centro del cranio.

Sembra appena uscito da un libro di fiabe, ma la sua non è stata una storia a lieto fine. Il teschio che vedete in questa foto del National Geographic slovacco appartiene a un capriolo ucciso da un cacciatore nei boschi della Slovenia.

A causa di una rara deformità che ha influito sullo sviluppo dei palchi dell'animale, il cervide presenta un unico corno, piazzato proprio in mezzo al cranio: la versione moderna di un unicorno.
UN'AUTENTICA RARITÀ. L'animale è talmente raro che persino gli scienziati chiamati a verificarne l'autenticità - come Bostjan Pokorny dell'ERICo Institute, un'istituto di ricerca naturalistica sloveno - affermano di non aver mai visto nulla di simile.

«In questa specie di capriolo, soltanto ai maschi crescono i palchi, strutture ossee bilaterali e simmetriche che si sviluppano da due peduncoli, ossia estensioni del cranio» spiega Pokorny. «Tuttavia, in questo caso molto particolare e atipico, i peduncoli, che dovrebbero essere separati, sono cresciuti insieme in un'unica struttura».

FRAGILI PER NATURA. La crescita dei palchi è regolata su un ciclo annuale dal testosterone; i periodi di più lunga esposizione al Sole stimolano la produzione dell'ormone e di conseguenza lo sviluppo delle "corna". Dalla primavera all'autunno, il tessuto dei palchi è fortemente vascolarizzato e innervato, e ricoperto da un soffice rivestimento chiamato velluto.

In questa fase i palchi sono assai vulnerabili: l'esemplare monocorno ucciso in Slovenia potrebbe aver subito un incidente ed essere stato colpito da un'auto o da un altro maschio, perdendo un palco o entrambi e sviluppando, l'anno successivo, una crescita anomala.

UN RICAMBIO DA RECORD. In autunno infatti i palchi si mineralizzano e solidificano, per poi indebolirsi di nuovo in inverno, quando il velluto si stacca e i palchi cadono in modo indolore. L'anno successivo tutto ricomincia da capo, con una crescita di tessuto osseo dalla velocità unica nel mondo animale.

ANZIANO E FORTE. L'esemplare in questione era avanti con l'età e di stazza notevole, segno che la sua deformità non deve averlo indebolito al cospetto di altri maschi.

Proprio le dimensioni dell'animale e l'età avanzata, insieme al fatto che avesse un solo palco, sono state le motivazioni che il cacciatore ha addotto per aver scelto proprio quell'animale (in un paese dove la regolamentazione della caccia ai cervidi è molto severa). Da lontano, ha detto, aveva visto che l'animale aveva un solo corno - non certo una rarità per i caprioli - ma non che il palco era posizionato proprio al centro del cranio.

Deformità come queste potrebbero aver contribuito a far nascere la leggenda degli unicorni, che avrebbe però preso spunto anche dalle caratteristiche di altri animali, come i narvali.

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