Passa ai contenuti principali

Addio batterie! In futuro gli smartphone cattureranno energia dal wi-fi

Sviluppato al MIT il primo dispositivo in grado di trasformare in energia elettrica l’energia elettromagnetica dei segnali Wi-Fi.
 

signal-2237664_1920
Il Wi-Fi permetterà ai nostri dispositivi di funzionare senza batteria?

Ricaricare le batterie potrebbe un giorno diventare un antico ricordo. Un team di ricercatori del MIT è infatti riuscito a sviluppare un sistema in grado di convertire l’energia associata ai segnali wi-fi in energia elettrica, eliminando, in teoria, la necessità dell'esistenza stessa di una batteria tradizionale.
L'idea, non proprio inedita, sfrutta il principio fisico della rectenna: la parola è la contrazione di rectifying antenna, che è un’antenna a griglia in grado di catturare le onde elettromagnetiche, per esempio quelle del wi-fi, e di trasformarle in corrente continua.

NON È UNA NOVITÀ. Le rectenne tradizionali erano realizzate in silicio o arseniuro di gallio, che sono materiali abbastanza costosi e rigidi, dunque poco "adattabili" per essere introdotti in dispositivi elettronici tascabili o, peggio, flessibili come potrebbero arrivare in futuro. La novità sta proprio qui: la rectenna ideata dal team di Tomás Palacios, docente presso il Department of Electrical Engineering and Computer Science del MIT, utilizza come componente principale il solfuro di molibdeno, un semiconduttore super sottile che può essere modellato in fogli dello spessore di appena 3 atomi.
Questo materiale può essere piegato e deformato a piacimento senza perdere la propria efficienza nella conversione delle onde elettromagnetiche in corrente elettrica.

I primi prototipi riescono a catturare e convertire farte dell'energia associata al segnale wi-fi con un’efficienza del 30% circa: si parla di potenze non certo eccezionali, ma sufficienti per alimentare piccoli dispositivi indossabili o sensori per uso medico e diagnostico che potrebbero in questo modo fare a meno delle tradizionali batterie.

SÌ, MA POI? Interessante, dunque, ma: quali applicazioni pratiche potrebbe avere in futuro una tecnologia del genere? Tra le caratteristiche che si potrebbero sfruttare di questo nuovo tipo di rectenna, c'è la possibilità di "stenderla" su pareti o pavimenti: secondo Palacios si potrebbe infatti ottenere una versione della sua invenzione di dimensioni molto più grandi, che possa essere utilizzata per alimentare i dispositivi connessi di un intero palazzo o l’intera rete di sensori di un’autostrada intelligente.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di