Il comportamento predatorio documentato nell'Amazzonia peruviana, dove rane, lucertole, uccelli e piccoli serpenti finiscono tra le grinfie di ragni e centopiedi più spesso di quanto si pensi.
Una tarantola del genere Pamphobeteus trascina sotto il ventre un opossum (gen. Marmosops).
Un lavoro decennale di un gruppo di biologi dell'Università del Michigan ha documentato una serie di interazioni tra ragni e vertebrati della foresta amazzonica che faranno sudare freddo gli aracnofobici: anfibi, rettili, uccelli, pesci, persino piccoli mammiferi finiscono regolarmente nel menù di artropodi grossi come piatti da portata.
Secondo Daniel Rabosky, autore dello studio pubblicato su Amphibian & Reptile Conservation, un sorprendente numero di decessi tra piccoli vertebrati dell'Amazzonia è dovuto all'appetito di ragni, scorpioni, centopiedi e altri predatori dal corpo segmentato.
AGGUATI NOTTURNI. L'articolo racconta di una serie di osservazioni compiute tra il 2008 e il 2017 nella remota regione di Madre de Dios in Perù, nella foresta pluviale vicino alle colline che precedono le Ande, e nel cuore di uno degli ecosistemi a più alto tasso di biodiversità del Pianeta. Altre campagne di studio sono state condotte nella regione di Loreto, nel Perù settentrionale. Il team di ricercatori si occupa soprattutto dello studio di rettili e anfibi, ma negli anni si è imbattuto in una serie di incontri "cruenti" in cui questi vertebrati finivano, quasi sempre di notte, tra le grinfie di predatori artropodi.
In una delle scene più sorprendenti - la prima mai documentata - un opossum grosso come una pallina da tennis è stato ucciso e trascinato a lungo nel sottobosco da una tarantola grande come un vinile. Il mammifero si è debolmente ribellato per 30 secondi, e ha poi smesso di muoversi (il testo continua sotto il video).
SPIETATI CACCIATORI.Diversi altri casi di caccia hanno visto invece protagonisti ragni della famiglia dei Ctenidae, che hanno divorato rane e lucertole. Questi ragni restano immobili e avvertono il movimento delle prede attraverso le vibrazioni della peluria sulle loro zampe. Scolopendre e altri centopiedi mostrano invece una predilezione per i serpenti: i biologi ne hanno visti due, tra i quali un serpente corallo (dal veleno mortale per l'uomo) finire mangiati vivi.
CONNESSIONI INASPETTATE. «Dove conduciamo queste ricerche ci sono circa 85 specie di anfibi (rane e rospi soprattutto) e 90 specie di rettili - spiegano i ricercatori - considerando che esistono centinaia di invertebrati potenziali predatori, il numero di interazioni possibili tra specie è enorme».
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