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Auto elettriche come rifugi di emergenza in caso di calamità

In Giappone diverse case automobilistiche provano ad utilizzare le auto elettriche come rifugi di emergenza e come fonti di energia in caso di calamità naturali.
 

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In caso di calamità le batterie delle auto elettriche sono una fonte di energia immediatamente disponibile

Un giusto mix di senso civico, generosità e tecnologia potrebbe davvero fare la differenza in caso di grandi calamità naturali. Lo stanno dimostrando la casa automobilistica Nissan e alcune amministrazioni locali giapponesi, che propongono di utilizzare le vetture elettriche come rifugi di emergenza e come fonte di energia alternativa nelle zone colpite da terremoti e tsunami.

Secondo quanto riportato dai media giapponesi, Nissan sta organizzando un evento durante il quale offrirà a diverse famiglie la possibilità di trascorrere la notte in una delle sue Leaf, l’auto elettrica più venduta al mondo. Il test permetterà alle persone di prendere confidenza con questo particolarissimo tipo di rifugio e di simulare l’esperienza di una notte in condizioni di emergenza.
ENERGIA PER 4 GIORNI. Secondo Nissan la Leaf può anche essere utilizzata come fonte di energia per alimentare le abitazioni in caso di interruzioni di corrente: una Leaf completamente carica potrebbe garantire fino a 4 giorni di autonomia a un appartamento standard.
Per supportare questo progetto la città di Nerima, alle porte di Tokyo, ha iniziato a sostituire le auto della polizia locale con vetture elettriche e ha realizzato un sistema grazie al quale i cittadini che possiedono un veicolo elettrico possono renderlo gratuitamente disponibile a chi ne può avere bisogno in caso di calamità.

L’idea di utilizzare le auto elettriche come fonte alternativa di energia non è del tutto nuova: già nel 2016 Mitsubishi aveva fornito le proprie auto a batteria alle vittime del terremoto di Kumamoto, nella parte meridionale del paese. Purtroppo la soluzione non sarà immediatamente disponibile su larga scala, poiché in Giappone i veicoli elettrici sono solo lo 0,2% del parco circolante.

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