Un esopianeta che orbita a 1.000 miliardi di km dalla sua stella e dove un anno dura circa 900.000 anni terrestri.
Rappresentazione artistica dell’esopianeta 2MASS J2126 con sullo sfondo la sua stella madre.
È il sistema planetario più esteso mai scoperto finora. I suoi membri, stella madre e pianeta, sono noti da circa otto anni, ma nessuno prima d’oggi aveva individuato un collegamento fra i due oggetti.
La stella madre, identificata con la complicata sigla TYC 9486-927-1, dista da noi circa 104 anni luce e fa parte di un raggruppamento di stelle e di nane brune noto come Tucana Horologium Association. Il pianeta era un esopianeta orfano, apparentemente non legato gravitazionalmente ad una stella. Fino ad oggi, quando il legame è stato trovato da un gruppo di ricercatori inglesi, statunitensi e australiani, coordinato da Niall Deacon della University of Hertfordshire (Regno Unito).
UNA RICONGIUNZIONE FAMILIARE. Ricostituita l’unità familiare, rimangono i record del pianeta: la sua traiettoria orbitale è a circa 7.000 unità astronomiche dalla sua stella (circa 7.000 volte la distanza Terra-Sole) e impiega 900.000 anni a compiere una rivoluzione completa attorno alla stella madre.
L’orbita del pianeta è di circa 140 volte più grande di quella di Plutone. Poiché la Tucana Horologium Association ha una età stimata intorno ai 45 milioni di anni, dal momento della sua formazione questo pianeta avrebbe compiuto non più di una cinquantina di rivoluzioni.
Questo esopianeta fu scoperto nel corso della survey infrarossa del cielo 2MASS (2 Micron All Sky Survey) da un gruppo di astronomi statunitensi, e, seguendo il protocollo astronomico, fu battezzato con la sigla 2MASS J2126.
In effetti, era ormai considerato un pianeta orfano, o vagabondo, come tanti che sono presenti nel mezzo interstellare. C’è voluta tutto l’impegno e la pazienza osservativa del team di astronomi guidato da Deacon per accorgersi non solo che stella e pianeta si trovano, rispetto a noi, alla stessa distanza (circa 104 anni luce), ma anche che si spostano insieme nello spazio interstellare.
SENZA VITA. Naturalmente le prospettive di una qualsiasi forma di vita su un mondo esotico come questo sono praticamente nulle, ma ad un ipotetico abitante di questo pianeta il suo “Sole” gli apparirebbe come una stella molto luminosa, e non potrebbe nemmeno immaginare di essere connesso gravitazionalmente ad esso.
È troppo presto per dire se e come questa nuova coppia pianeta-stella cambierà la nostra comprensione sull’origine dei sistemi planetari, o se ci sono altri pianeti ancora da scoprire che sono in orbita attorno a TYC 9486-927-1.
Commenti
Posta un commento