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Davvero si sprofonda nelle sabbie mobili?

La domanda che si sono posti, almeno una volta, tutti gli appassionati di B-movie: ecco la risposta, meno scontata di quanto si pensi.

Sì, ma solo fino a un certo punto. Le sabbie mobili sono costituite da una massa di sabbia, argilla e sale intrisa d'acqua, incapace di sostenere pesi. Apparentemente il terreno sembra solido, ma quando vi ci si appoggia, acqua e sabbia formano un aggregato instabile, in cui il liquido annulla l'attrito tra i granuli: per questo si sprofonda.

IMMERSI A METÀ. In un secondo momento, acqua e argilla si separano, e la massa solida rimasta aderisce fortemente alla superficie del corpo. Diventa così difficile liberarsi, ma se è vero che agitandosi la situazione peggiora, non si affonda del tutto: esperimenti di laboratorio hanno mostrato che, quando la sabbia e l'acqua tornano a mischiarsi, la galleggiabilità del fango aumenta e i corpi immersi vengono sollevati di nuovo.

Sabbie mobili improvvise:
la liquefazione del suolo
NIENTE PANICO. Rimanere calmi, lasciarsi cadere all'indietro e ampliare la superficie a contatto con l'acqua sono quindi buone regole salvavita. L'importante è essere raggiunti dai soccorsi prima che l'alta marea sorprenda intrappolati nel fango: i rari episodi di morte per annegamento nelle sabbie mobili sono avvenuti in circostanze di questo genere.

ASCIUTTI E PERICOLOSI. Un discorso a parte meritano le sabbie mobili "asciutte", come i silos pieni di grano. Una caduta al loro interno può rivelarsi fatale: ad ogni espirazione, i granuli si ridispongono "rubando" spazio vitale alla cassa toracica, fino a comprimerla senza lasciarle alcuna possibilità di espansione per la respirazione.

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