Sul lungomare di Nizza c'è stato anche chi ha rischiato la vita, e l'ha persa, per fermare il tir della morte. Secondo alcuni media fra i deceduti ci sarebbe un nostro connazionale
Donne e uomini piangon di fronte al memorial posto nel 'Promenade des Anglais'
Sul lungomare di Nizza c'è stato anche chi ha rischiato la vita, e l'ha persa, per fermare il tir della morte. Un uomo che, inforcato uno scooter, si è lanciato dietro al camion e ha tentato il tutto per tutto per fermarlo, ma è finito schiacciato dalle ruote del mezzo. Un altro coraggioso a mani nude è saltato nella cabina riuscendo a distrarre il terrorista, dando modo così a due agenti, tra cui una donna, di sparare, e 'neutralizzarlo', quando la folla in preda al panico aveva già cominciato a sbandare e a rifugiarsi in qualsiasi punto di riparo dalla strada.
Terrore a Nizza
Ancora terrore - dunque - in Francia, dopo gli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre. Ma nonostante l'eroismo di alcuni è di 84 morti, tra cui 10 bambini e adolescenti, il bilancio dell'azione terrorista del trentunenne tunisino con passaporto francese Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Che verso le 22:30 di giovedì con un tir è piombato a tutta velocità sulla folla lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d'artificio per i festeggiamenti del 14 luglio. Il camion ha percorso un tratto di 2 km, a zig zag, alla velocità di 80 km/h . L'attentatore sarebbe riuscito ad accedere con il suo tir dicendo ai servizi di sicurezza che doveva consegnare dei gelati.
La prudenza della Farnesina
Ora si teme per gli italiani. La prudenza è d'obbligo perché, come sottolinea il console generale d'Italia a Nizza Serena Lippi, "al momento non esistono liste ufficiali". Ma, con il passare delle ore, il timore che tra le vittime dell'attentato della Promenade des Anglais ci siano anche degli italiani diventa sempre più concreto. Fonti della Farnesina parlano al momento di tre connazionali feriti, di cui due gravi. Ma all'appello mancano molti italiani. E l'impressione è che, per la prima volta, si sia rotto qualcosa nel secolare rapporto tra questo angolo della Costa Azzurra e i circa 50mila connazionali che risiedono a la Baie des Anges.
Timori per gli italiani dispersi
"Gli italiani che hanno assistito ai fuochi d'artificio per la festa nazionale francese erano numerosi e il rischio che siano rimasti coinvolti nell'attentato c'è", ammette il console Lippi, mentre la Farnesina si limita a dire che "non è possibile escludere la presenza di italiani". "Stiamo facendo le verifiche necessarie", aggiunge prudente il premier Renzi. I nomi dei connazionali scomparsi nel nulla spuntano così dai social network, dove si moltiplicano gli appelli di amici e famigliari. Tra loro Angelo D'Agostino, 71 anni, e la moglie Gianna Muset, di 68. Originari di Voghera (Pavia), erano a Nizza per festeggiare la pensione dell'uomo, ma da ieri sera il figlio Massimiliano non ha più loro notizie. E' stato ritrovato dai famigliari all'ospedale Pasteur, dove è ricoverato in condizioni "molto gravi", il cuneese Andrea Avagnina, 53 anni. Nessuna notizia, invece, della moglie, Marinella Ravotti, infermiera di 55 anni. La coppia era in vacanza in Costa Azzurra, dove possiede una casa.
… E all'Hospital Pasteur
E all'Hospital Pasteur, sulla collina di Nizza, è ricoverato anche Gaetano Moscato, 71 anni, il nonno eroe che ha perso una gamba per salvare i nipoti di 13 e 18 anni. Cuneese è anche la quarta italiana dispersa di cui si conosce il nome, Carla Gaveglio, 48 anni di Piasco. Era a Nizza con la figlia quattordicenne, che l'avrebbe vista portare via da un'ambulanza. Dove non si sa e al momento della donna non c'è traccia. Hanno potuto tirare un sospiro di sollievo i famigliari e gli amici degli altri italiani in un primo momento irrintracciabili perché avevano perso il cellulare o erano stati costretti a trascorrere la notte fuori casa. Come Elena Gallamini e Marco Bili, coppia di fidanzati rintracciata ad Avignone.
In fuga per la paura
Per due fidanzati che stanno bene, ce ne sono altri che, benché illesi nel fisico, non vedono l'ora di lasciare Nizza. "Qui c'è un train de vie molto tranquillo, la gente si trasferisce a Nizza per far crescere i propri figli. Ora non sarà mai più così: la gente è terrorizzata", sostiene Alessia Allegri, ristoratrice di 33 anni che da sei vive in Costa Azzurra. Salvata "dalla pigrizia", che l'ha trattenuta a casa, con l'amore Thomas è pronta a mettere la Francia e questo brutto ricordo dietro migliaia di chilometri. "Non temiamo ripercussione commerciali, la Francia ormai è un Paese in stato di allerta perenne", dice Agostino Pesce, direttore generale della Camera di Commercio italiana a Nizza.
Le preoccupazioni dei nizzardi
Ma i nizzardi italiani, tra i quali la storia annovera anche il patriota Giuseppe Garibaldi, si scoprono oggi meno francesi. "Asia o Stati Uniti cambia poco: il primo visto che arriva lo prendo al volo e me ne vado", dice la ristoratrice Allegri puntando il dito contro un Paese "da sempre sicuro", ma che "questa volta ha toppato qualcosa...".
Il ciclisti del Tour con il lutto al braccio
Gli orribili fatti di Nizza , con la loro scia di morte, sono piombati sulla Grand Boucle quando i corridori erano già nelle stanze per preparare la dura cronometro di oggi e per un momento è anche corsa l'idea di 'cancellare' la tappa in segno di solidarietà. Poi si è deciso di andare avanti, di far correre regolarmente la tappa, con ulteriori misure di sicurezza straordinarie e con il lutto al braccio. Per un giorno niente lustrini, musica e colori, con l'organizzazione della Grand Boucle che ha invitato tutti stamani, prima della partenza della cronometro, ad un momento di riflessione e di rispetto in memoria di chi non c'è più. Il primo a lanciare un messaggio di solidarietà alla Francia ed ai familiari delle vittime è stata la maglia gialla Chris Froome che ha postato via twitter una foto della bandiera francese, scrivendo: "I pensieri sono con coloro che sono stati colpiti dall'orribile attacco terroristico a Nizza".
L'Europa e il mondo con la Francia
Ed ancora una volta ha trovato i leader del mondo sono a fianco di Hollande, da Obama a Putin, da Renzi a Merkel, da May a Erdogan. "Reagire è un dovere morale" ha detto Matteo Renzi che ha anche ritwittato le dichiarazioni di Hollande. "Uniti contro l'odio e la violenza, in Europa come in Asia e ovunque. Summit dell'Asem con la Francia" il twitter di Federica Mogherini dal vertice della Ue con i paesi asiatici a Ulan Bator. Da dove il premier cinese, Li Keqianq, ha espresso il cordoglio e la condanna del "terrorismo in tutte le forme".
Nessuna minaccia specifica all'Italia
Nessuna minaccia specifica all'Italia, sicurezza altissima ma nessuna sottovalutazione della possibilità di un attacco. Non è il momento di alzare i toni ma di tenere i nervi saldi e lavorare con sempre maggiore energia ad "una maggiore coesione europea" per prevenire il terrorismo fondamentalista. Questa è la linea che corre tra il Quirinale e palazzo Chigi. Renzi ha presieduto di prima mattina a un vertice con le agenzie di intelligence. Proprio la peculiarità dell'attacco a Promenade des Anglais è finita sotto la lente preoccupata degli 007 che stanno studiando come prevenire azioni di questo tipo, eseguite da un singolo con limitatissimi mezzi economici ma con risultati devastanti in termini di vite umane. E' evidente la necessità di un adeguamento delle misure di sicurezza anche in città più piccole e spazi non tradizionalmente protetti.
Francia e Italia stringono maglie sicurezza
Se non hai documenti non passi, non entri in Italia. Se non hai documenti non passi, non entri in Francia. Confine di Stato di Ventimiglia-Mentone, Ponte san Ludovico, una linea e un triangolo disegnato sulla roccia per dire quale lingua parlare, una boa in mare attorno alla quale adesso gira il gommone della Marina francese, i volti tesi di police nationale e gendarmerie da una parte e di alpini, polizia e carabinieri dall'altra e 'le drapeau', la bandiera francese, legata a mezz'asta. Nizza è a 30 chilometri da qui con il suo strazio la cui eco arriva ripetuto.
Dalla frontiera non si passa facilmente
Dalla frontiera non si passa facilmente. Le misure di sicurezza che fino all'8 luglio sembravano doversi allentare oggi si intensificano di nuovo. Ci saranno altri 3 mesi di stato di emergenza. Dopo Charlie Ebdo, dopo Bataclan, adesso la Promenade des Anglais di Nizza con un carico di morti e feriti che non ha precedenti. Per questo da qui, da Ventimiglia, adesso non si passa se non a costo di controlli capillari ai quali però nessuno si oppone. Non si va e non si entra se non a determinate condizioni. Ventimiglia, con i suoi oltre mille migranti che aspettano di prendere la strada del nord Europa via Francia, è sotto choc.
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