Un nuovo approccio alle fake news, basato sull'analisi della viralità dei post, promette di ridurre la diffusione delle bufale su Facebook.
La guerra di Facebook alle fake news non conosce tregua: FB ha infatti recentemente adottato un nuovo approccio, chiamato virality circuit breaker, con l'obiettivo di rallentare, ed eventualmente bloccare, la diffusione di notizie false o fuorvianti soprattutto in tema di CoViD-19. Il sistema prevede l'impiego di un'intelligenza artificiale (AI) che intercetta, blocca e segnala ai moderatori i post che diventano virali in troppo poco tempo: i contenuti vengono poi sbloccati quando se ne è verificata la veridicità.
TROPPO VIRALE... Secondo quanto riportato da The Interface, un blog specializzato in notizie e aggiornamenti sui social network, questo approccio dovrebbe permettere un significativo rallentamento nella circolazione delle bufale e una sostanziale diminuzione del numero di persone esposte a bufale. Facebook, da tempo al centro di polemiche proprio per il fondamentale contributo che darebbe alla diffusione di contenuti fuorvianti sui temi più vari, dalla politica al clima, sembra aver preso molto sul serio la guerra alla disinformazione sulla covid.
105 MILIONI DI BUFALE. Dall'inizio della pandemia, FB ha rimosso 7 milioni di post contenenti bufale sul coronavirus (tra questi, uno del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump) e ne ha contrassegnati altri 98 milioni come potenzialmente pericolosi, anche se non al punto da doverli cancellare. Facebook ha inoltre messo online, e mantiene aggiornato, un suo Centro Informazioni sulla covid, dove propone contenuti e aggiornamenti sulla pandemia presi da fonti verificate.
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