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Inquinanti: i limiti europei non saranno rispettati

In Europa le emissioni legate anche all'agricoltura e all'allevamento aumentano di anno in anno.

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Lago di Bolsena (Viterbo): anomala proliferazione di alghe.

Per l'Europa, sulle emissioni di importanti agenti inquinanti antropogenici (ossia prodotti dalle attività umane), i dati aggregati completi più recenti sono del 2017: i livelli di ossidi di azoto (NOx: prodotti dai motori a combustione), dei composti organici volatili non metanici (COVnm: composti organici differenti dal metano), di anidride solforosa (SO2, dai molteplici utilizzi, civili e industriali) e di ammoniaca (NH3, un composto dell'azoto indispensabile nella produzione di fertilizzanti, esplosivi, tinture per capelli, lavorazioni alimentari, detergenti...) sono rimasti al di sotto dei limiti indicati dalla National Emission Ceilings Directive (NEC).

Un buon risultato, purtroppo valido solamente come media europea: le emissioni di ammoniaca (per esempio) di sei Stati membri (tra i quali non c'è l'Italia) hanno superato i limiti. Non solo: le proiezioni sui dati attuali indicano chiaramente che diversi altri Stati europei (Italia compresa) si uniranno alla pattuglia degli inquinatori nel decennio 2020-2030, se non interverranno severe politiche nazionali di contenimento.

I dati sono stati presentati e illustrati nel corso del recente meeting dell'Agenzia europea dell'ambiente (European Environment Agency, EEA). Le emissioni di ammoniaca, in particolare, che fino al 2014 erano in diminuzione, da cinque anni a questa parte continuano a crescere: tra il 2014 e il 2017 sono aumentate del 2,5%.

AMMONIACA. Agricoltura e allevamento sono grandi contributori: l'ammoniaca contenuta nei fertilizzanti e nelle feci e nelle urine degli animali si deposita sul terreno, aumentandone in modo eccessivo acidità e nutrienti - questi portano, per esempio, al fenomeno dell'eutrofizzazione degli ambienti umidi, con la proliferazione di alghe e un'esasperata attività batterica che riduce la biodiversità. Per il 2020 sono 13 i Paesi per i quali si prevede uno sforamento dei limiti per l'ammoniaca, e saranno addirittura 19 nel 2030: quasi tutta Europa.

Al momento sfugge il modo in cui si potrà recuperare e rientrare nei limiti della Direttiva NEC: i livelli delle emissioni dovrebbero scendere, rispetto a oggi, del 15% per l'ammoniaca e i composti organici volatili non metanici, di oltre il 30% per le polveri sottili, del 40% per gli ossidi di azoto.

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