In occasione del World No Tobacco Day 2019, una notizia per i fumatori: ecco gli effetti a lungo termine del contatto dei neonati con la nicotina.
Salute in fumo (la tua, e quella di chi ti respira accanto).
Come ogni 31 maggio, buon World No Tobacco Day: un'occasione istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare i cittadini sugli effetti deleteri del tabagismo sulla salute, e sulle conseguenze dannose del fumo di seconda (e terza) mano.
MORTALITÀ PRECOCE. Al centro della campagna 2019 c'è la salute dei polmoni. I problemi respiratori sono tra le principali cause di morte al mondo, e il fumo di sigaretta è tra i primi fattori responsabili di malattie polmonari: sono imputabili a questa abitudine 8 milioni di decessi all'anno, mentre 1 milione di morti sono dovute al fumo di seconda mano.
Le sostanze contenute nelle sigarette producono danni a lungo termine sui polmoni, se inalate nelle fasi critiche dello sviluppo: i figli di fumatori avranno maggiori probabilità di soffrire di problemi polmonari in età adulta. L'inalazione del fumo paralizza infatti le strutture che rimuovono muco e sporcizia dai polmoni, garantendo il via libera agli eccipienti tossici e cancerogeni delle sigarette.
I fumatori non sembrano avere sempre la percezione dei rischi associati alla loro abitudine: ecco 5 fatti poco noti che (speriamo) vi faranno smettere di fumare. | SHUTTERSTOCK
ANTICAMERA DI DIPENDENZE. Ma non è solo sui polmoni, che il fumo lascia traccia. L'esposizione alla nicotina nelle prime settimane di vita influisce sul circuito della ricompensa nel cervello, rendendo i neuroni più sensibili agli effetti di questa sostanza e aprendo la strada alla dipendenza da fumo di sigaretta.
Un recente esperimento condotto per ora sui cuccioli di topo e descritto su Biological Psychiatry, fa luce sulle conseguenze neurologiche a lungo termine della nicotina trasmessa attraverso il latte materno, un aspetto forse poco indagato dei danni del fumo.
Studi precedenti avevano già provato che la precoce esposizione alla nicotina è associata a una maggiore propensione all'abuso di sostanze nell'adulto, ma il meccanismo alla base di questa associazione non era ancora chiaro. I ricercatori della San Diego School of Medicine dell'Università della California hanno scoperto che il contatto con la nicotina attraverso l'allattamento, nelle prime settimane di vita, induce cambiamenti neurologici a lungo termine nei neuroni dei topi, creando in una particolare classe di cellule nervose una "memoria molecolare" del piacere derivante da questa sostanza.
TIMBRO INDELEBILE. Nello specifico, a subire questo imprinting sono i neuroni dell'area tegmentale ventrale (VTA), una parte del cervello implicata nel sistema della ricompensa. Il contatto con la nicotina contenuta nel latte materno aumenta l'espressione, sui neuroni, dei recettori per questa sostanza e di una proteina normalmente espressa soltanto dai neuroni dopaminergici (cioè i neuroni il cui principale neurotrasmettitore è la dopamina).
RICORDO... MI PIACE.Quando da adulti, quegli stessi topi entrano a contatto con la nicotina, i neuroni del VTA iniziano a esprimere dopamina, un neurotrasmettitore implicato nelle sensazioni di benessere. Se ci sono più neuroni del normale ad esprimere piacere, la risposta alla nicotina e ad altre sostanze (come l'alcol) che possono creare dipendenza risulterà aumentata.
Aver scoperto le basi molecolari di questo legame permetterà forse di spezzare la catena di relazioni dannose attraverso i farmaci. Ora si cercherà di capire se lo stesso meccanismo valga anche per il consumo di alcol, oppiacei e marijuana, e se possa essere regolato in fasi della vita in cui il cervello è allo stesso tempo sia molto plastico, sia incline al consumo di sostanze, come l'adolescenza.
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