Mappa della Gran Bretagna medievale (alla fine del XIII secolo) tratta dal manoscritto MS Claudius D VI custodito presso la British Library.
Situata ad appena 100 km da Londra, oggi Oxford è nota per essere una ridente e raffinata città inglese, popolata da numerosi studenti che hanno la fortuna di frequentare la sua università, tra le più prestigiose del mondo. In epoca medievale, però, viverci non doveva essere così piacevole.
MAPPA DIGITALE. È questo lo scenario tratteggiato dal Violence Research Centre della Cambridge University, che ha effettuato un'analisi approfondita di migliaia di documenti cittadini risalenti al XIV secolo. Nato nel 2018 e recentemente aggiornato, il progetto in questione si chiama Medieval Murder Maps e ha portato alla creazione di autentiche "mappe digitali del crimine" delle città di York, Londra e Oxford nel periodo tardo medievale. Nel dettaglio, il team di ricercatori coinvolti ha studiato e tradotto dal latino i registri che raccoglievano i resoconti dei crimini violenti avvenuti in città, compresi gli atti prodotti dagli inquirenti. Tra le altre, sono emerse informazioni preziose non solo sugli autori e sulle vittime dei reati, ma anche sui luoghi, le armi utilizzate, nonché sulle modalità con cui i delitti erano stati attuati. I ricercatori hanno infine collegato questi dettagli alle mappe contemporanee ricostruite dall'Historic Towns Trust, un ente che indaga la storia delle città in Inghilterra, Scozia e Galles attraverso la pubblicazione di atlanti e piante topografiche.
PIÙ PERICOLOSA DI LONDRA. In totale, nelle tre località inglesi analizzate, sono risultati ben 354 omicidi e, in proporzione, Oxford risultava ben più pericolosa di Londra e York, benché fosse più piccola delle due concorrenti. Celebre già allora per essere la sede di un'importante e antichissima università fondata nel 1096, nella seconda metà del Trecento la città contava circa 7.000 abitanti, di cui circa 1.500 studenti, e il suo tasso di omicidi annuale era pari a circa 60-75 uccisioni ogni 100.000 persone. Un numero impressionante se confrontato sia a quello odierno britannico (20 omicidi per milione di abitanti) sia al tasso della Londra e della York dell'epoca, superato di ben cinque volte. Ma qual era il motivo di un numero così alto di violenze? La risposta, stando ai dati, è semplice: la presenza dell'università, che convogliava a Oxford migliaia di giovani uomini inclini ad ubriacarsi e ad andare in giro armati.
ALCOL, SESSO E VIOLENZA. Più del 70% degli omicidi era commesso da "clerici", ovvero da figure legate all'ambiente universitario. Pestaggi e accoltellamenti potevano avere diverse ragioni, compreso il backround etnico delle varie comunità studentesche, spesso provenienti da regioni britanniche rivali tra loro.
A essere comuni erano inoltre i delitti a sfondo sessuale, che nella maggior parte dei casi vedevano come vittime le numerose prostitute presenti in città, brutalizzate dai loro "clienti". Oxford era infine zeppa di taverne e birrerie, teatro di innumerevoli risse che potevano facilmente degenerare in incidenti letali. Nel 1355, proprio una zuffa d'osteria segnò l'inizio di una serie di scontri sanguinosi tra popolazione locale e studenti (nota come "rivolta di Santa Scolastica"), conclusasi con un bilancio di più di 100 morti. Gli inquieti allievi di Oxford non erano peraltro gli unici a creare guai nel Medioevo: una delle prime rivolte universitarie scoppiò nel 1229 a Parigi, concludendosi con la vittoria di alcune istanze studentesche, come la richiesta di una maggiore autonomia giuridica dalle autorità ecclesiastiche.
https://www.focus.it/cultura/storia/La-citta-piu-sanguinaria-inghilterra-Medioevo-nella-mappa-del-crimine
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