Le origini scientifiche del fastidioso dolore associato al dolce estivo per eccellenza. La termografia di una persona intenta a mangiare un gelato. Le aree blu e nere sono le più fredde; quelle rosa, rosse, arancioni, le più calde. I gelati, ma anche i ghiaccioli e le bibite fredde, se consumati con voracità possono provocare forti mal di testa che, fortunatamente, durano solo pochi istanti. Il fenomeno dal nome scientifico di ganglioneuralgia sfenopalatina , è dovuto alla rapida costrizione dei vasi sanguigni del palato, quando questi entrano in contatto molto rapidamente con una sostanza fredda. Al ripristino della normale temperatura del cavo orale, gli stessi vasi si dilatano di nuovo, per una reazione di compensazione. EQUIVOCO. I nocicettori (recettori del dolore) presenti sul palato rilevano questa vasodilatazione e inviano un segnale al nervo trigemino , un nervo che di norma veicola stimoli percepiti sul volto. A questo punto il cervello interpreta la sens