Nel genoma degli abitanti di un arcipelago del Sud-Est asiatico sono stati scoperti frammenti di Dna di una specie di uomo ancora sconosciuta.
L’albero degli Hominini è molto fitto di ramificazioni. Nel genere Homo, l’ultimo arrivo è H. naledi. Tra gli australopitechi c’è Lucy (A. afarensis); per alcuni studiosi uno di loro ha portato a Homo, per altri sono un ramo laterale con antenati comuni. I Paranthropus, noti anche comeaustralopitecine robuste, erano bipedi, con denti e mandibole robuste. Il genere Pan (scimpanzé) si sarebbe separato dalla linea che ha portato a Homo attorno a 6,3-5,4 milioni di anni fa, secondo una stima genetica. Gli Ardipithecus sono infine le forme più ancestrali, bipedi sul terreno e con piccolo cranio (300-350 cm3); Sahelanthropus potrebbe essere un antenato di uomini e scimpanzé, secondo alcuni.
Il già ricco insieme delle specie appartenenti al genere Homo si sta facendo sempre più complesso e intricato. Numerose scoperte hanno reso il quadro della colonizzazione umana del pianeta sempre più difficile da districare, e la zona più misteriosa e ricca di sorprese sembra essere l’Asia sud-orientale.
L’ultima notizia proviene dalle isole Andamane. Quando il genoma di alcuni abitanti è stato sequenziato, è stato scoperto che contiene varianti geniche che provengono da una specie umana ancora non nota. La ricerca, pubblicata su Nature genetics, proviene da un gruppo di ricerca internazionale che comprende studiosi spagnoli, cinesi e inglesi.
VICENDE COMPLICATE. L’affresco della colonizzazione dell’Asia da parte delle specie del nostro genere sembrava abbastanza chiaro. Il primo a uscire dall’Africa, terra di origine di tutti gli uomini, sarebbe stato Homo erectus, circa 1,8 milioni di anni fa. Questa specie sopravvisse in Asia molto a lungo (più a lungo dell'intera vita della nostra specie, Homo sapiens) e probabilmente diede origine al famoso hobbit (Homo floresiensis).
Dopo H. erectus, circa 50-60.000 anni fa dall’Africa iniziò l’espansione di Homo sapiens, che si diresse in diverse ondate in Asia e più tardi in Europa. Nella lunga migrazione incontrò altre specie, come l’uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis) e l’uomo di Denisova, che non ha ancora ancora un nome scientifico perché non sono stati trovati resti scheletrici significativi.
Sia i geni dell’uomo di Neanderthal sia quelli dell’uomo di Denisova si trovano nel patrimonio genetico della nostra specie, distribuiti in percentuali diverse in popolazioni differenti.
FAMIGLIA ALLARGATA. La ricerca appena pubblicata ha però trovato, oltre ai geni neanderthaliani e denisoviani, anche parti del patrimonio genetico di una specie del tutto diversa da queste due.
Secondo gli autori, questa specie misteriosa potrebbe essere forse Homo erectus, presente in Asia al tempo, o un’altra specie ancora differente che si è separata dalle altre molte migliaia di anni fa. Questo nuovo uomo si aggiunge quindi a tutte le altre che hanno popolato l’Asia orientale, arricchendo il "cespuglio" della diversità umana.
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