Passa ai contenuti principali

E-Cig: attenzione ai dispositivi

Identificate nel vapore delle sigarette elettroniche due altre sostanze dannose, la cui densità dipende dal tipo di dispositivo più che dai liquidi.


Il problema delle sigarette elettroniche è nella combinazione tra dispositivo e liquido.


Uno studio condotto dai ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory mette per l’ennesima volta in discussione la sicurezza dei dispositivi di e-cig. La ricerca si è concentrata in particolare sul rapporto tra tipologia del dispositivo e sostanze emesse.

SI MANGIA MA NON SI FUMA. Secondo lo studio (online sul sito Berkeley Lab) la maggior parte delle sostanze tossiche identificate nei vaporizzatori proviene dalla decomposizione termica del glicole etilenico e della glicerina, due solventi comunemente impiegati nell’industria alimentare e presenti in quasi tutti i liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche.

Queste sostanze, perfettamente sicure in forma liquida, quando vengono riscaldate dalle resistenze delle e-cig emettono diverse sostanze tossiche, tra cui l’ossido di propilene e il glicidolo, considerate dai ricercatori tra le molecole probabilmente cancerogene.
LE E-CIG NON SONO TUTTE UGUALI. La quantità di sostanze nocive sembra però legata alla tipologia di sigaretta elettronica utilizzata: secondo lo studio, il vapore emesso da quelle con doppia resistenzaavrebbe una minore concentrazione di elementi tossici rispetto a quello delle sigarette a resistenza singola.
Allo stesso modo, le e-cig ad alto voltaggio emetterebbero vapori più malsani rispetto a quelle meno potenti.

Hugo Destaillats, autore dello studio, si guarda bene dal definire “sicure” le sigarette elettroniche, anche se ammette che sono molto meno malsane rispetto alle sigarette tradizionali.

Lo studio necessita di ulteriori approfondimenti, ma è importante capire esattamente quali sono le fonti di sostanze tossiche presenti nei vaporizzatori, così da mettere a punto dispositivi (e liquidi) che siano una vera alternativa sicura al tabacco.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...