Le indicazioni dell'Organizzazione mondiale per la sanità, della Regione Lombardia e del Ministero della sanità, in sintesi, per ridurre i rischi di contrarre il coronavirus.
Alcuni passeggeri indossano mascherine per prevenire il contagio da coronavirus, in un aeroporto cinese.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un decalogo per ridurre le probabilità di contrarre il coronavirus, oppure di contagiare gli altri qualora si fosse portatori dell'agente infettivo. Anche la Regione Lombardia e il Ministero della Salute hanno dato delle indicazioni. Eccole riassunte in questi sette punti:
1. Lavarsi le mani frequentemente e con il sapone oppure utilizzare detergenti a base di alcol. Questo è sufficiente a uccidere il virus.
2. Se si tossisce o si starnutisce bisogna coprire la bocca e il naso con il braccio flesso. Se si utilizzano fazzoletti, vanno gettati via subito in un cestino, possibilmente chiuso da un coperchio. Subito dopo bisogna lavarsi le mani.
3. Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, soprattutto se tossiscono o starnutiscono.
4. Bocca, naso e occhi sono le porte di ingresso del virus nel nostro organismo. La raccomandazione è evitare di toccare queste parti del viso con le mani.
5. Chi è stato di recente in Cina oppure si trova in zone interessate dai recenti casi, e ha tosse e difficoltà respiratorie dovrebbe cercare un aiuto medico.
Non bisogna andare al pronto soccorso ma chiamare il 112: si riceverà direttamente a casa l'assistenza necessaria. Per informazioni, il Ministero della Salute ha attivato il numero telefonico 1500.
Non bisogna andare al pronto soccorso ma chiamare il 112: si riceverà direttamente a casa l'assistenza necessaria. Per informazioni, il Ministero della Salute ha attivato il numero telefonico 1500.
6. Se si sceglie di indossare una mascherina assicurarsi che copra naso e bocca. Gettare via le mascherine monouso dopo l'utilizzo.
7. Evitare il consumo di carne cruda o poco cotta.
DA SAPERE
INCUBAZIONE
Il periodo che intercorre tra il momento in cui si è entrati in contatto con il virus e la manifesatzione dei primi sintomi non è stato ancora chiarito con certezza. Al momento si presume che passino da 2 a 14 giorni prima della manifestazione dei sintomi di COVID-19.
Il periodo che intercorre tra il momento in cui si è entrati in contatto con il virus e la manifesatzione dei primi sintomi non è stato ancora chiarito con certezza. Al momento si presume che passino da 2 a 14 giorni prima della manifestazione dei sintomi di COVID-19.
SINTOMI
I sintomi di COVID-2019 sono simili a quelli dell'infuenza: febbre, naso che cola, mal di gola e soprattutto tosse e difficoltà a respirare. Il sistema immunitario è in grado di contrastare il virus che causa la COVID-2019 (il nuovo coronavirus ormai ribattezzato SARS-CoV-2).
Quando i sintomi peggiorano, la malattia può evolvere in polmonite le cui complicazioni possono essere letali (e di fatto la polmonite è la responsabile ultima di molti dei decessi legati a COVID-2019).
I sintomi di COVID-2019 sono simili a quelli dell'infuenza: febbre, naso che cola, mal di gola e soprattutto tosse e difficoltà a respirare. Il sistema immunitario è in grado di contrastare il virus che causa la COVID-2019 (il nuovo coronavirus ormai ribattezzato SARS-CoV-2).
Quando i sintomi peggiorano, la malattia può evolvere in polmonite le cui complicazioni possono essere letali (e di fatto la polmonite è la responsabile ultima di molti dei decessi legati a COVID-2019).
CI SONO PAZIENTI ASINTOMATICI?
Pare che alcuni malati di COVID-2019 siano asintomatici: sono contagiati dal virus e contagiosi, pur non presentando i sintomi della malattia, o presentandoli in maniera molto lieve. È un problema, perché possono condurre una vita normale, senza rimanere a casa per colpa della malattia, contribuendo al contagio.
Pare che alcuni malati di COVID-2019 siano asintomatici: sono contagiati dal virus e contagiosi, pur non presentando i sintomi della malattia, o presentandoli in maniera molto lieve. È un problema, perché possono condurre una vita normale, senza rimanere a casa per colpa della malattia, contribuendo al contagio.
CHI È PIÙ A RISCHIO?
L'analisi dei dati sui casi di COVID-2019 in Cina ci dice che - come per l'influenza - le persone più a rischio sono quelle anziane e con altre malattie pregresse (problemi cardiaci, innunodepressione, etc). Nell'81% dei casi i sintomi della malattia sono moderati.
L'analisi dei dati sui casi di COVID-2019 in Cina ci dice che - come per l'influenza - le persone più a rischio sono quelle anziane e con altre malattie pregresse (problemi cardiaci, innunodepressione, etc). Nell'81% dei casi i sintomi della malattia sono moderati.
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