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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

I casi del nuovo coronavirus in tempo reale

Il sito che fornisce i dati ufficiali sulla diffusione del coronavirus all'interno e al di fuori della Cina. Questa mappa interattiva, realizzata dal dipartimento di Ingegneria Civile e dei Sistemi della Johns Hopkins University di Baltimora (USA), mostra la diffusione del coronavirus nel mondo, praticamente in tempo reale. Si tratta dunque non di stime, ma di dati basati su casi accertati (di decessi e di persone ricoverate) dall'Organizzazione mondiale della sanità, dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), dalla community cinese per medici e operatori sanitari cinese Ding Xiang Yuan e dalla Commissione nazionale per la salute (NHC) della Repubblica popolare cinese. Clicca qui per ingrandire la mappa a tutto schermo  (utile da computer o tablet) https://www.focus.it/scienza/salute/i-casi-del-nuovo-coronavirus-in-tempo-reale

Virus Cina: è davvero colpa dei serpenti?

Virus Cina: non tutta la comunità scientifica è convinta del legame tra i serpenti e la trasmissione del coronavirus all'uomo. Serpenti arrostiti in vendita in un mercato cinese.  AGGIORNAMENTO AL 24 GENNAIO, ORE 10:50.  L'ipotesi che i serpenti abbiano fatto da "ospiti secondari" del coronavirus non convince parte della comunità scientifica. Come spiega un articolo su  Nature , lo studio pubblicato sul  Journal of Medical Virology  ha sollevato critiche e perplessità nei ricercatori che studiano i coronavirus, e che avevano analizzato da vicino il virus della SARS. Il virus in Cina (2019-nCOV) sembrerebbe strettamente imparentato con il virus della SARS e fa parte di un sottogruppo di coronavirus, quello dei  Betacoronavirus , trasmessi soprattutto da mammiferi. Inoltre, storicamente non ci sono prove di nessun coronavirus ospitato da animali diversi da mammiferi e uccelli. Anche il metodo utilizzato per chiudere il cerchio sui serpenti è cont

Incendi in Australia: un assaggio di futuro

Il global warming aumenta il rischio di roghi estesi: condizioni meteo come quelle che hanno favorito gli incendi in Australia sono sempre più comuni. "Una immensa nube di cenere copre l'Australia mentre voliamo verso il tramonto": Luca Parmitano fotografa e commenta gli incendi in Australia dalla ISS. Gli incendi in Australia sono un anticipo di quello che ci aspetta in un mondo 3 °C più caldo rispetto all'era pre-industriale: lo affermano gli scienziati del Met Office britannico, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, autori di una  revisione di 57 studi  sul rapporto tra incendi e cambiamenti climatici. Tutti i dati raccolti finora provano che il riscaldamento globale ha già aumentato frequenza e intensità del cosiddetto  fire weather , cioè  la combinazione di alte temperature, ridotta umidità , forti venti e bassa piovosità che aumenta il rischio di propagazione di incendi su larga scala. Secondo l'analisi, la durata di quest

Come la Natura sopravvive agli incendi

Ecco come piante e animali riconquistano i territori devastati dagli incendi. Una foto aerea degli incendi a Macquarie, New South Wales, Australia. I drammatici incendi in Australia hanno messo in luce uno dei pericoli più gravi che la crisi climatica sta provocando: la velocissima diffusione del fuoco in ambienti aridi. Ma allo stesso tempo permettono di studiare le dinamiche che il fuoco (anche il più devastante) provoca negli ambienti naturali e di riflettere sull'incendio come fattore ecologico. Il fuoco infatti ha un impatto importante e spesso negativo su piante e animali selvatici, ma alcuni sistemi si sono invece adattati ad esso. E, paradossalmente, alcune specie non possono vivere senza le fiamme. Quello che accade però è diverso se il fuoco ha distrutto un bosco sulle Alpi o una porzione di macchia mediterranea, ettari di bush australiano o una foresta tropicale. In un ambiente adattato al fuoco, infatti, com'è appunto la macchia mediterranea

Quante calorie dobbiamo bruciare per dimagrire di 1 kg?

Per dimagrire di un chilo bisogna bruciare un numero di calorie che varia in base a età, peso, sesso e metabolismo. C'è pure una formula... Alzi la mano chi non pensa di perdere almeno un chilo dopo la  grandi abbuffate  delle feste. Ebbene, per perdere un chilo bisogna bruciare in media tra le 7.000 e le 9.000 calorie (in realtà chilocalorie, cioè l'unità di misura dell'energia fornita dai cibi), ma le variabili in gioco sono molte e variano da individuo a individuo (età, peso, sesso, metabolismo). Bisogna poi intendersi su cosa intendiamo per bruciare calorie e che cosa per  dimagrire . SULLA BILANCIA.  In entrambi i casi l'accento va posto sulla perdita di  massa grassa  e non sul numerino che compare sulla bilancia: pesare un chilo in meno non significa essere dimagriti di un chilo. Mentre per sottrarre al corpo un chilo di massa grassa occorre bruciare, cioè consumare, anche attraverso l' attività fisica , una certa quantità delle calorie intr

E-cig: sigarette elettroniche e patologie polmonari

E-cig: secondo uno studio statunitense utilizzare sigarette elettroniche aumenterebbe il rischio di sviluppare patologie polmonari croniche. Un milione di italiani fuma sigarette elettroniche (dati Osservatorio myblu - GFK).  L'uso di sigarette elettroniche (o  e-cig ) aumenterebbe il rischio di soffrire di malattie polmonari croniche come asma, bronchite,  enfisema  o altre malattie ostruttive: questi i risultati di una ricerca condotta dalla  University of California di San Francisco , pubblicati sull' American Journal of Preventive Medicine . Lo studio, il primo a mettere in relazione sigarette elettroniche e malattie respiratorie in un'indagine rappresentativa dell'intera popolazione adulta degli Stati Uniti, ha preso in esame oltre 32.000 americani dal 2013 al 2016, monitorandone le abitudini di fumo e le diagnosi di nuove patologie polmonari. Che fine fa il disgusto della prima sigaretta? L'UNIONE (NON) FA LA FORZA.  Gli studiosi