La polizia americana lo usa da un po', da qualche anno è in dotazione anche alla polizia italiana: il taser, il dissuasore elettrico usato per rendere inoffensivi gli individui pericolosi. Come funziona?
La morte di un uomo di 35 anni, in Abruzzo, avvenuta dopo l'uso del taser da parte dei Carabinieri durante un tentativo di bloccarlo (ma saranno le successive indagini a stabilire eventuali nessi di causalità tra i due eventi), ha riportato di attualità il tema del taser, la pistola che "spara" scariche elettriche per immobilizzare i malintenzionati, impiegata dalle polizie di molti Paesi del mondo (Usa, Regno Unito, Francia e da qualche anno l'Italia).
TASER, PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ. Il nome Taser, innanzitutto, deriva dal titolo di un romanzo americano per ragazzi (Tom Swift and his electric rifle, 1911), il cui protagonista, in un viaggio in Africa, inventa un fucile elettrico per difendersi da cannibali e animali selvatici.
COME È FATTO? Il taser interagisce con il sistema nervoso della "vittima", provocando una temporanea paralisi muscolare: è usato dagli agenti di polizia in quelle situazioni di pericolo (per esempio, in caso di resistenza armata durante un arresto) dove l'uso delle armi tradizionali è ritenuto eccessivo; oppure da privati cittadini per la propria difesa.
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