Passa ai contenuti principali

Sette volte in cui l'influenza è stata letale

La Spagnola uccise, cento anni fa, il cinque per cento della popolazione del pianeta. Ma non è stata l'unica volta nella storia in cui una pandemia di influenza ha fatto milioni di morti.

influenza1889-90
Una tenda-ospedale allestita a Parigi per i malati della pandemia influenzale del 1889-90.

Quest’anno ricorre il centenario dell’influenza più letale della storia recente. La Spagnola, tra il 1918 e il 1920, uccise secondo le stime oltre 100 milioni di persone: all’epoca erano il 5 per cento degli abitanti del pianeta.

VIRUS MUTANTI. Che cosa accadde quella volta? Il virus dell’influenza cambia leggermente ogni anno, e le piccole mutazioni nelle proteine sulla sua superficie non vengono riconosciute dai nostri anticorpi: è il motivo per cui l’influenza colpisce più volte nel corso della vita. Ma ogni tanto capita che le mutazioni cui va incontro il virus siano più importanti, oppure che un nuovo virus emerga dall’ibridazione di due diversi ceppi che hanno infettato uno stesso ospite.
In questo caso, il sistema immunitario delle persone è impreparato: i contagi si diffondono molto più rapidamente e capita che a morire di influenza siano anche persone giovani e sane. Chi sopravvive acquista immunità contro quel virus, che a sua volta diventa uno di quelli “normali” in circolazione nell’influenza stagionale. Fino a quando di nuovo non capita che ne emerga un altro così diverso da poter scatenare una pandemia. Oltre che con la Spagnola, è successo altre volte in passato.

virus, influenza
Illustrazione: influenza, il virus H1N1.
Nel 1510 è documentato il primo caso di quella che si pensa possa essere stata una pandemia di influenza. In tutta Europa si riportano casi di una malattia con febbre, tosse, oppressione al petto. Non sappiamo di quale virus si trattasse e sul numero di morti si possono solo fare speculazioni, ma è probabile che sia trattato di un contagio importante, per l’epoca.

Al 1889-90 si fa risalire la prima pandemia globale, che si diffuse anche grazie ai mezzi di trasporto moderni: treni e navi. I primi casi si verificarono in Russia, a San Pietroburgo, e dopo poco più di due mesi ci fu il picco negli Stati Uniti: morì a causa dell’influenza un milione di persone. Fu probabilmente provocata dal virus H3N8, forse collegato a quello (H3N2) che imperversa ora in diversi paesi europei (Italia esclusa).

Nel 1957-58, quarant’anni dopo la Spagnola, è stata la volta dell’influenza asiatica. In quel caso il virus influenzale che provocò la pandemia era l’H2N2, una ricombinazione (probabilmente avvenuta in un maiale) del virus della Spagnola con un altro virus di influenza aviaria. I morti furono più di un milione: a essere contagiati furono soprattutto i più giovani, nati dopo il 1918, e quindi non dotati di almeno una certa immunità al virus emergente.

virus, influenza
Illustrazione: il virus dell'influenza infetta il sistema respiratorio.
Dieci anni dopo, nel 1968-69, si diffuse l’influenza di Hong Kong. I primi casi furono probabilmente in Cina, ma dato il regime di segretezza nel paese le notizie dei contagi apparvero solo quando il virus arrivò a Hong Kong. Anche in questo caso, il virus della pandemia precedente era ormai diventato uno dei “normali” virus in circolazione, ma ne era emerso uno più aggressivo dall’ibridazione con un ceppo presente negli uccelli: è il virus H3N2 che è ancora in circolazione e domina la stagione influenzale attuale in diversi paesi europei.

L’influenza rossa apparve in Russia nel novembre 1977: era un virus del tipo H1N1 praticamente identico a uno già circolato negli anni Cinquanta. Si pensa che il virus sia sfuggito nell’ambiente da esperimenti di laboratorio per un vaccino. Le persone più giovani non avevano alcuna immunità, per cui provocò molti contagi, ma gli effetti non furono gravi.

Il 2009 è stato l’anno dell’influenza suina, provocata da un virus del sottotipo H1N1, che fino quel momento provocava la malattia solo nei maiali. È apparsa per la prima volta in Messico, ma ormai circola regolarmente tra i normali virus influenzali, tanto da essere compreso anche nel vaccino di quest’anno. Le morti in eccesso per la pandemia del 2009 furono 300-400mila.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...